Un figlio nella luce

Samuele era stato molto desiderato essendo nato dopo più di quindici anni di matrimonio.

Aveva tredici anni quando, tornato da pochi giorni dal campo scout, volle partecipare ad una settimana di esercizi spirituali con i malati a Re (Vb).

In un’escursione, in compagnia degli amici, andò a visitare un ponte romano e giunto nelle vicinanze, scivolò su di una pietra viscida, precipitando dopo un volo di una ventina di metri nelle acque di un torrente. Furono purtroppo vani, i tentativi di soccorso.

Ognuna delle poesie contenute nel libro segna un tentativo di uscir dal tunnel del dramma personale di una mamma, alimentato da un’incrollabile fede nella vita eterna, nonostante il dolorissimo travaglio interiore.

“Ho dedicato a lui parecchie poesie, – scrive l’autrice – dopo la sua morte. So che mi è vicino, che segue i miei passi però, a passare da mamma di una creatura a madre di uno spirito, nessuno ci insegna...”.