Fragilità psichica e mondo giovanile
EAN 9788884070517
Incapacità a rispondere alle domande sul senso della vita, agli insuccessi, alle difficoltà, in una parola alla sofferenza. Sono queste le fragilità psichiche ereditate dai giovani di oggi, figli della globalizzazione, del benessere economico, ma soprattutto della crisi della famiglia.
Il sussidio presenta un primo contributo teologico, sul cammino dall’angoscia alla speranza nella fede orante del Salmista (F. Urso, La fine della paura. Dall’angoscia alla speranza), per poi trattare, attraverso l’analisi di due psicologi (F. Lepri, Falsi edonismi, ribellione e fuga dalla crisi come fattori di fragilità e F. Di Giandomenico, Le inquietudini dell’essere) e uno psichiatra (A. Meluzzi, Identità personale e orizzonte dell’anima), le tematiche delle prospettive culturali e valoriali a cui sono esposti i giovani di oggi.
Gli studi condotti cercano di comprendere le radici delle situazioni di crisi, disagio e fragilità psichica dei giovani spesso sperimentate nelle parrocchie, nelle associazioni o nei gruppi giovanili in genere, nell’intento di fornire un valido e competente aiuto ai formatori. Se non sono più soggetti a mode di pensiero ideologico come nel passato e si presentano disponibili e attenti alla solidarietà, hanno però meno senso di appartenenza e meno punti di riferimento sicuri; la loro identità è sempre meno fondata sulla riflessione e sulla memoria delle proprie radici cristiane, storiche, letterarie ed artistiche. Immersi in un universo virtuale fatto di videogiochi, internet, televisione, cinema e romanzi, si lasciano conformare dalle mode e, soggetti alle regole della società di mercato, sono sollecitati dalla pubblicità alla soddisfazione immediata dei desideri e a un vissuto della propria sessualità disordinato, confuso e antirelazionale.
La conseguenza è che poi l’impatto con la realtà, rispetto alle rappresentazioni spesso immaginarie e virtuali di sé e della vita, fa paura. Il non saper rispondere alle domande sul senso della vita, gli insuccessi, le difficoltà da superare per entrare nel mondo del lavoro, le insicurezze generate dalle competizioni, l’incapacità di fare rinunzie, la mancanza di risorse interiori e spirituali, l’abbandono delle responsabilità da parte degli educatori, determinano sempre più psicologie ansiogene, scoraggiate, bloccate dalla paura. Ciò che emerge da questi interessanti contributi è la necessità per i giovani, sempre più ripiegati su se stessi e desiderosi di sfuggire alla sofferenza, di fare ritorno a una vita spirituale e religiosa autenticamente vissuta.
Tratto dalla Rivista "Fides et Ratio" n. 2/2009
(http://www.issrguardini.taranto.it)
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