Esaurito
Descrizione
Un conclave dei nostri giorni. Aspro e combattuto. Uno dei cardinali elettori, d'improvviso, propone di eleggere un piccolo parroco dall'animo grande. Il miracolo infine accade. L'eletto assume il nome di Celestino VI, in memoria dell'altro Celestino, quello del "gran rifiuto" dantesco. Il racconto esplora il terreno delle innovazioni, delle decisioni rischiose, delle difficoltà e delle lotte che l'elezione di un papa povero e non convenzionale inevitabilmente aprirebbe. Celestino VI è il "suo" papa, il papa come lei lo vorrebbe, gatto compreso, che, guarda caso, si chiama Lutero. Anche il nostro Celestino sarà tentato dal "gran rifiuto", il ritorno cioè alla pace della sua parrocchia. A questo punto il racconto apre e svolge due possibilità: la rinuncia, appunto, oppure l'accettazione dell'arduo cammino cui il protagonista è stato chiamato.
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DETTAGLI DI «Vita e morte senza miracoli di Celestino VI»
Tipo
Libro
Titolo
Vita e morte senza miracoli di Celestino VI
Editore
Diabasis
EAN
9788881035700
Pagine
179
Data
2008
Collana
Al buon Corsiero
Recensioni di riviste specialistiche su «Vita e morte senza miracoli di Celestino VI»
Teologia per via narrativa o narrazione con interesse teologico: così si può connotare il romanzo che la nota teologa ha scritto come attesa e auspicio di una Chiesa capace di riforma. La storia di un conclave con l’elezione di un semplice e comune parroco, la scelta del nome (Celestino) e il paradossale doppio racconto (da un lato Celestino accetta e governa; dall’altro rifiuta l’incarico) contribuiscono a chiarire le contraddizioni e le insufficienze più evidenti dell’attuale esperienza di Chiesa.
Tratto dalla rivista Il Regno n. 12/2008
(http://www.ilregno.it)