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Descrizione
Il nucleo del volume è costituito da una serie di conferenze sull'evoluzione della cabala in Italia dalle sue origini all'età del Rinascimento, presentate in inglese all'Università di Milano nel 1994. In vista della loro traduzione le lezioni originali sono state rivedute e aggiornate sulla base della copiosa bibliografia degli ultimi anni relativa alla mistica e al pensiero filosofico degli ebrei italiani. I capitoli e le appendici che arricchiscono il saggio trattano di singole personalità, di correnti mistiche, di scuole di pensiero sviluppatesi in Italia, a confronto con le contemporanee tendenze del pensiero filosofico ebraico e cristiano nella nostra penisola, ma anche con le tradizioni mistiche e speculative ebraiche dell'Europa occidentale, dell'impero bizantino e del Vicino Oriente, influenti sulla formazione della cabala italiana. Corredano l'opera numerosi indici tematici che permettono di rintracciare la varietà di fonti primarie utilizzate dai cabalisti italiani e di ricondursi alla bibliografia accademica contemporanea.
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DETTAGLI DI «La cabbalà in Italia (1280-1510)»
Tipo
Libro
Titolo
La cabbalà in Italia (1280-1510)
A cura di
Lelli F.
Editore
La Giuntina
EAN
9788880572664
Pagine
461
Data
2007
Recensioni di riviste specialistiche su «La cabbalà in Italia (1280-1510)»
Avraham Abulafia, Menahem Recanati e Yohanan Alemanno: tre insigni maestri di cabbalà attivi in Italia tra la fine del XIII e l’inizio del XIV sec., tre esponenti di spicco della corrente profetico-estatica, teosofico-teurgica e magico-astrale. A loro è dedicato il vol. da parte di uno specialista che, contrariamente a quanto sinora creduto, dimostra che anche la nostra penisola ha avuto un ruolo attivo nel delineare i contorni del misticismo ebraico. L’opera, frutto di un’attenta analisi filologica condotta sui testi ebraici, permette di cogliere ciò che è più caratteristico della cabbalà italiana. Essa, inoltre, è arricchita da una serie di cc. e di appendici che prendono in esame tutta una serie di personaggi minori i quali, pur esercitando un’influenza indubbiamente inferiore rispetto ai tre maestri citati, contribuirono con i loro testi a sviluppare la difficile dottrina esoterica della cultura ebraica. La cura è di Fabrizio Lelli.
Tratto dalla rivista Il Regno n. 8/2008
(http://www.ilregno.it)
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