Un' esistenza unificata e pacificata in Dio
EAN 9788879621779
Il «piccolo libro» di Giacomo Bini è piccolo solo nel formato e nelle vesti in cui si presenta; è in realtà un contributo di rilievo, per nulla scontato, efficacemente utilizzabile sia da parte di coloro che, come frati francescani, intendono riflettere sul loro carisma e sulla qualità della loro vita di consacrazione, sia da parte di chi desidera approfondire la propria conoscenza della spiritualità nata e sviluppatasi a seguito dell'originaria intuizione di san Francesco d'Assisi, per scoprirne ancora nell'oggi la plausibilità e la forza di attrazione. L'opera è una raccolta di testi che l'autore ha messo a punto nel corso degli anni in cui ha accompagnato la sua famiglia francescana come ministro generale, dal 1997 al 2003. Ciascun testo presenta sia momenti di carattere riflessivo e piano, che vanno in profondità, sia tratti in cui vengono schematicamente offerte delle tracce tematiche all'apparenza scarne, di fatto in grado di provocare ulteriormente la riflessione in modo originale. L'impressione, giunti al termine della lettura, è quella di avere a disposizione uno «scrigno» in cui sono racchiuse delle «mappe» assai suggestive, in grado di indicare percorsi quanto mai adeguati per continuare a cercare ricchezza all'interno della testimonianza dell'Assisiate; ricchezza non tanto di carattere teorico, bensì sul versante esistenziale, come linfa vitale capace di ridare freschezza al proprio vissuto cristiano e francescano. Si tratta di «mappe» orientative, che certo segnalano «nodi» irrinunciabili per chi si dica «figlio» di san Francesco, ma che nel contempo possono orientare creativamente il cammino senza stabilire in modo prefissato i passi da fare. Il lettore, piuttosto, è chiamato a interrogarsi su come si possano personalmente e vitalmente interpretare le sollecitazioni man mano prospettate. Sono cinque i capitoli in cui è scandito il testo, e ciascuno sembra connotarsi per uno sguardo in particolare: verso il Signore, verso i fratelli, verso l'altro più «lontano», verso san Francesco. Il primo si focalizza dunque su Dio, indicando in lui la sorgente di una grazia da accogliere, origine di un'«armonia» che consente di ristabilire con onestà i fondamenti necessari a una «vita di fede buona e felice». I due capitoli centrali sono riservati, si potrebbe dire, alla qualità delle relazioni interpersonali tra i frati. È offerto infatti un testo il cui scopo è quello di orientare all'edificazione di una «fraternità libera e liberante» all'interno della forma di vita evangelica francescana; e una traccia assai densa dedicata alla «responsabilità esigente» di coloro che devono rispondere alla cura per l'animazione della fraternità. Il quarto capitolo apre i confini relazionali, interrogandosi sull'impegno missionario inscritto in modo costitutivo nel volto della vocazione francescana, un tratto che l'autore considera addirittura come «misura della fede in Dio». Il passo conclusivo torna a guardare più direttamente al «Poverello» di Assisi, ritrovando nello spessore indubitabile della sua totale consegna all'Altissimo il «miracolo di un'esistenza pacificata in Dio». Si può dire che il libro, considerato complessivamente, si presenti a sua insaputa in modo, per così dire, alquanto «ingannevole», felicemente «ingannevole». In prima battuta, infatti, anche semplicemente scorrendone l'indice, potrebbe annunciarsi come una raccolta di considerazioni utili per fare sintesi, per mettere dei punti fermi; e sarebbe già molto. Il testo invece, anziché soltanto indicare degli snodi importanti, ha il potere di rimettere in gioco seriamente il lettore, suscitando in lui il desiderio di riconsiderare la propria responsabilità in ordine a una vita di fede più autentica e sapiente.
Tratto dalla Rivista "Il Santo. Rivista francescana di storia dottrina arte" L, 2011, fasc. 2-3
(http://www.centrostudiantoniani.it)
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