Ritorno alla intuizione evangelica francescana
(Presenza di S. Francesco)EAN 9788879621731
Il testo mette a disposizione del lettore la trascrizione dettagliata e fedele di un corso di esercizi spirituali guidati dal noto frate francescano Giacomo Bini nel 2004, dunque l'anno seguente la conclusione del suo mandato come ministro generale dei frati Minori. I destinatari erano, come l'autore di queste pagine, anch'essi frati francescani, operanti nella terra di Spagna. Ci si trova di fronte, pertanto, non a un lavoro pensato a tavolino, nato da un intendimento di carattere scientifico o accademico, bensì a riflessioni sorte a partire dal terreno vivo di un rapporto tra frati, insieme impegnati a lasciarsi trovare dal Signore, chi come «fratello maggiore», chiamato a offrire il suo dono, chi come fratello in ascolto di una voce autorevole nella sua semplicità e profondità. Un corso di esercizi spirituali, si sa, vive non soltanto delle considerazioni offerte dalla guida invitata a dettare le meditazioni, bensì anche di un denso clima di preghiera e di solitudine.
Trasmettere tutto lo spessore e la preziosità vitale tipici di un'esperienza di questo tipo è dunque impossibile; tuttavia, da questa trascrizione emerge una limpidità e una linearità di percorso che senz'altro rendono accessibile gran parte di tale ricchezza a un numero di persone più vasto rispetto a quelle che hanno potuto udire direttamente la voce di Giacomo Bini. Cosa sia una «vocazione» non è certo facile a dirsi, e più arduo si rivela il compito qualora si volesse darne una definizione convincente in connessione con una precisa ulteriore specificazione di carattere, per così dire, carismatico: «vocazione francescana».
Dato il contesto in cui il libro nasce si capisce come non possa essere certo di tipo teorico o dottrinale l'intendimento che si propone l'autore; e dunque il fine non è la chiarificazione esaustiva del tema. L'approccio segue, evidentemente, un taglio di tipo esistenziale; guarda cioè direttamente alla vita nel suo manifestarsi concreto, con le sue complessità che non possono evitare di far nascere domande o desideri di approfondimento. Questi interrogativi, in particolare, sono quelli che plausibilmente potrebbero sorgere innanzitutto presso i destinatari cui sono stati offerti gli esercizi qui trascritti; riguardano pertanto l'autenticità della loro vita di consacrazione e la fedeltà con cui essa domanda di essere interpretata nel concreto, mettendosi in ascolto dell'insegnamento vivo dell'Assisiate. Nello stesso tempo le numerose provocazioni rintracciabili in questa versione scritta degli esercizi toccano aspetti della vita che possono certamente intercettare anche i percorsi di ricerca di ogni credente, tanto più se questi si sente sollecitato a incamminarsi lungo le strade della sequela Christi sulle orme lasciate da Francesco d'Assisi, sebbene non mediante l'appartenenza istituzionale a un Ordine, bensì mettendosi in affascinato ascolto della voce che ancora risuona dall'esperienza del Poverello.
Le intuizioni con cui il predicatore incalza i suoi destinatari, proponendole sempre con una trasparenza che disarma, mettono radice nel terreno fecondo della Sacra Scrittura e in quello lasciatoci in eredità da san Francesco; ma sono anche tentativi efficaci di risposta che si sviluppano a partire da un ascolto attento della realtà e della storia personale. L'itinerario si snoda prendendo le mosse dall'idea relativa all'«intuizione francescana», vista come patrimonio comune che occorre decisamente saper recuperare nell'oggi. Il passo seguente – e diversamente non poteva essere, come ben sa chi conosce l'autore – va direttamente al cuore, al punto sorgivo: indica nella «centratura» in Dio il nodo incandescente che non può mai essere trascurato, momento irrinunciabile e apportatore di unificazione e pacificazione. Un affondo più di carattere teologico richiama il senso della vita religiosa quale «memoria vivente e presenza evangelizzatrice». La povertà e il lavoro sono due delle dimensioni prese in esame nel corso di esercizi e le puntualizzazioni in merito a questi temi si collocano all'interno dell'itinerario come capisaldi della spiritualità francescana. Un ampio spazio viene dedicato a quelle che l'autore definisce come «mediazioni e strutture» (personali, relazionali, ambientali), in modo tale che esse possano essere ripensate al fine di poterle far diventare da «lingue morte» a strumenti capaci di parlare.
Un momento mariano viene offerto guardando alla Vergine Madre dal punto di vista della sua adesione integrale, totale a Dio, e precisamente sotto l'aspetto della sua fedeltà e disponibilità. L'approdo giunge a formulare, seppur sinteticamente, alcune sfide lanciate ai francescani in ascolto; al di là di come esse si presentino è importante, sostiene l'autore, che esse nascano dalla voce di persone contente della loro vocazione, che se ne riconoscano interpreti gioiosi; soltanto così potranno richiamare anche altri entro l'orbita di attrazione alla freschezza del vangelo. Chiude il volume, a mo' di appendice, un testo suggestivo, in cui l'autore tratteggia alcune pennellate intorno al volto di Francesco di Assisi, additandolo con convinzione e delicatezza come uomo capace di far nascere il desiderio di una vita più umana.
Tratto dalla Rivista "Il Santo. Rivista francescana di storia dottrina arte" L, 2011, fasc. 2-3
(http://www.centrostudiantoniani.it)
Il testo riproduce fedelmente un corso di esercizi spirituali, tenuto dal padre Giacomo Bini nel 2004, presso il Centro di spiritualità Asis Topagunea di Arantzazu, gestito dai frati minori, nei Paesi Baschi. In queste pagine il lettore potrà scorgere le linee di un rinnovamento spirituale a bene?cio soprattutto di quanti seguo- no Cristo in una famiglia religiosa francescana. Il libro è composto da un’introduzione, da undici capitoli, al termine dei quali si trovano alcune domande per la ri?essione, e da un’appendice. Esso è in formato tascabile e con un numero di pagine non elevato. Ovviamente manca l’apparato critico, dal momento che si tratta di una trascrizione di relazioni tenute dall’autore, le cui ri?essioni, dunque, assumono un tono più esortativo che scienti?co. L’auto- re prova a fornire un contributo in funzione del rinnovamento della vita spirituale francescana. Egli si sofferma sull’esperienza dei frati minori, riteniamo però che quanto espone possa andare a bene?cio anche delle altre famiglie del tronco francescana, maschili e femminili, che mostrano dif?coltà nell’esprimere un vissuto signi?cativo sotto il pro?lo evangelico e della testimonianza. Per il frate o il francescano oggi, secondo Bini, è fondamentale riscoprire una visione teocentrica e trinitaria della propria vita che ha la paternità di Dio quale elemento centrale. Inoltre, la valorizzazione della fraternità e della minorità, nell’impatto bene?co e concreto che hanno nel vissuto quotidiano dei religiosi, può es- sere decisiva per la rigenerazione delle comunità. L’autore evidenzia con molta precisione le situazioni che costituiscono la causa delle disarmonie nella vita fra- terna. Esse possono superarsi solo centrando in Dio la propria esistenza, solo garantendo alla vita interiore il “respiro” della preghiera e della meditazione che può far recuperare la certezza di muoversi all’interno di un progetto divino, coscienti della presenza del Signore in noi. Questa consapevolezza induce il frate a rendere la propria vita un dono, mediante la sua attività apostolica ed evangelizzatrice che diviene, conseguentemente, motivo di testimonianza, secondo lo stile e l’esempio di Francesco. La povertà pone il religioso francescano nella condizione di es- sere libero da ogni genere di attaccamento ed essere pienamente disponibile alle necessità dei fratelli e alla realizzazione del progetto di Dio, a cui va data la massima attenzione. Questo consiglio evangelico non rappresenta solo rinuncia, ben- sì è il modo per liberare il cuore e per entrare nella logica del dono di sé. Francesco suggerisce, secondo l’autore, una metodologia che può ravvivare il vissuto di molte religiose francescane. Esso è basato sull’ascolto chiaro, semplice e attento della Parola di Dio e sull’andare in spirito di fraternità verso i lebbrosi del nostro tempo, rivelandosi segno profetico nel mondo contemporaneo. La comunione tra i fratelli è il veicolo per la ricerca di un cammino di santi?cazione da realizzarsi in unità, valorizzando al massimo le relazioni tra loro. In questa opera di recupero dei valori sanfrancescani, il padre Bini evidenzia l’importanza dell’accoglienza di mediazioni quali la lectio divina, la condivisione fraterna di ogni attività del convento, le strutture più modeste ed agili e, perciò, in grado di porre il religioso a maggior contatto con le povertà delle società e del tempo in cui vive ed opera. Nel volume la ?gura di Maria è presentata nella sua esemplarità rispetto all’ascolto della Parola di Dio e della sua pronta attuazione, mediante il ?ducioso af?damento nell’Altissimo che a lei si rivela. Il “si” della Madonna è assai indicativo per quanti cercano di porsi nella linea di Francesco e desiderano fornire nuovi impulsi all’attuale vita religiosa francescana. Il libro fornisce una serie di importanti intuizioni che sono da considerarsi di rilevante importanza anche perché nate dal cuore e dalla mente di un già ministro generale, cioè di una persona che ben conosce le situazioni e le dinamiche interne alla realtà sera?ca, nonché di un religioso dotato di grande carisma ed esperienza in materia di vita francescana. Il testo, pur non avendo grandi spunti sotto il pro?lo strettamente scienti?co, va considerato nella sua portata profetica ed è consigliabile per il cammino di discernimento delle Province e dei conventi delle famiglie religiose francescane.
Tratto dalla rivista "Miscellanea Francescana" n.I-II/2011
(www.seraphicum.it)
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