Il tesoretto russo. Proverbi e modi di dire della Russia
(Biblioteca di cultura)EAN 9788878701526
«Vengono qui raccolti, esaminati e chiariti proverbi e modi di dire, scelti tra i più legati a istituzioni, costumi, usi, avvenimenti storici russi, o dei quali si conosce l’autore russo. Senza peraltro poter escludere che questi in alcuni casi abbia adattato alla natura, alla maniera di pensare e di sentire propri del popolo russo (finendo con il caratterizzare in tal modo le qualità), forme espressive proverbiali straniere di cui era venuto a conoscenza. A essi… è sembrato conveniente unire proverbi di solito considerati propriamente russi, sebbene all’apparenza non lo mostrino, per i quali non si è trovato comunque coincidenze in raccolte paremiologiche italiane o straniere. Insomma, nel procedere a tale selezione, anziché privilegiare il principio – comune a molti repertori del genere – di mettere insieme quelle frasi proverbiali che presentano una maggiore coincidenza anche formale con altre lingue, si è badato a radunare in questa raccolta un certo numero di quelle che contengono elementi di “russità”… (“Dove aleggia lo spirito russo… là è l’odore della Russia”, dice Púškin nel prologo del suo poema Ruslán e Ljudmíla)». Profondo conoscitore della storia e della cultura russa, l’autore ha già pubblicato una serie di volumi che ne trattano aspetti diversi: Le parole russe, storia, costume e società della Russia attraverso i termini più tipici della sua lingua (1982), Russia bifronte. Da Pietro I a Caterina II attraverso la Corruzione dei costumi in Russia di š?erbátov e il Viaggio da Pietroburgo a Mosca di Radíš?ev (1990); Viaggio lessicale nel Paese dei Soviet, da Lénin a Gorba?ëv (1994); Il grande orso bianco, viaggiatori italiani in Russia (1999) e il Dizionario delle parole russe che s’incontrano in italiano (2003), tutti pubblicati presso l’editrice Bulzoni. Come si ricava anche soltanto scorrendo i titoli, ciò che maggiormente interessa l’autore è una presentazione ariosa della lingua e dei modi di dire russi non mai scorporati dall’intero contesto che li ha prodotti. Ogni lemma delle sue monografie risulta in tal modo uno spaccato di civiltà che, al termine, ricompone un affresco compatto e istruttivo.
Tratto dalla rivista "Salesianum" 72 (2010) 1, 199-200
(http://las.unisal.it)