Quest’opera vuol essere per grandi linee la storia delle idee, dei programmi e del progetto politico espressi sia da coloro che diedero vita sul piano politico al Msi e sul piano sindacale alla Cisnal sia di quanti altri proseguirono il cammino con rinnovate proposte sotto le sigle del Msi-Dn, di An e dell’Ugl.
In questo primo volume viene documentato che per la dirigenza missina lo scopo non fu affatto, e ciò fin dall’inizio, quello di accontentare dei reduci nostalgici ed inconcludenti (a tal proposito va ricordato il “non rinnegare e non restaurare” della mozione conclusiva del Primo Congresso del Msi illustrata da Augusto De Marsanich), ma fu quello di avere un ruolo fondante e non contingente.
Insomma per il Msi non si trattava affatto di quell’“inserimento” nella dialettica partitocratica, fine a sé stessa, nella quale poi taluni suoi esponenti si sarebbero piegati ai fini di un precario ruolo personale, bensì della affermazione di una missione storica volta a realizzare un cambiamento globale al posto del sistema vigente.
Su questo argomento finora è mancata un’indagine sulla ideologia di un movimento, come quello missino, la cui identità non si può oggettivamente definire né neofascista né postfascista perché si andò elaborando ben diversamente.
Questo primo volume, relativo agli anni che vanno dalla nascita del Msi nel 1946 al 1969 (inizio della seconda Segreteria Nazionale di Giorgio Almirante), riporta e commenta i documenti conclusivi dei suoi primi otto Congressi, dai quali risulta la costante dottrinale del partito, costanza che viene mantenuta anche nei periodi successivi come risulta dai deliberati dei suoi organi statutari e sostanzialmente dal fecondo, seppur vivace, dibattito interno.
Analoga coerenza ideologica alternativa viene documentata, fin dalla sua nascita nel 1950, nelle conclusioni finali dei Congressi della Cisnal secondo una linea che deliberatamente affianca nell’azione sindacale l’attività politica e parlamentare del Msi.
Ampio spazio viene dato a pubblicazioni fondamentali di esponenti e di intellettuali che hanno alimentato le tesi fondanti e il finalismo volto alla costruzione di una sostanziale democrazia corporativa in luogo della insoddisfacente parziale rappresentanza partitocratica.
Pure rilievo viene dato a quei Corsi di formazione che nel periodo di oltre un ventennio, trattato in questo primo volume, hanno mantenuto, pur rispondendo all’evoluzione delle situazioni politiche italiane, una sostanziale continuità di insegnamento in coerenza con i principi e i valori originali e formulando una prospettiva di radicale riforma della struttura dello Stato.