Un anno dopo la morte di Antonio e Cleopatra, un prorompente Gaio Ottaviano, in salita verticale, organizza a Roma grandiosi festeggiamenti e convivi, per celebrare la sua supremazia.
Dietro la gigantesca macchina di propaganda, sapientemente amministrata dal futuro Imperatore, si stagliano però due figure chiavi, artefici della sua affermazione.
Sono la moglie, Livia Claudia Drusilla, immagine forzata e stereotipa dell’onestà e morigeratezza, e un’eminenza grigia, la sua passionale ancella, Galeria, cresciuta insieme a lei e divenuta poi liberta imperiale di successo. Hanno dalla loro parte, l’arma politica più potente che esista: l’Amore…
Nel contesto storico che illustra vizi e virtù del periodo augusteo, il leitmotiv è quello edonistico del cibo e del vino nelle scoperte delle eccellenze del periodo. Galeria, forte delle sue capacità imprenditoriali, si muove nelle provincie dell’Impero, promuovendo i vigneti più vocati e indulgendo sapientemente sulle squisitezze dei cibi ricercati ed esclusivi.
Ottaviano, dopo l’elezione ad Augusto Imperatore, affronta gli intrighi di corte che minacciano la sua ascesa irrefrenabile.
Tra i trionfi e le celebrazioni dei riti, Publio Ovidio Nasone fa da tramite gaudente, e poetico, fra il dux e le donne della sua familia.
Ne fanno le spese la figlia Giulia maggiore e la nipote, vittime della realtà masochistica e pruriginosa del figlio di Cesare, con risvolti da thriller.
Il cold case di Apronia, plausibile ed attuale, si svolge nei vici dell’Urbs con modalità da “Scientifica”.
Le Lupe, le femmine del Palatium, si muovono nella sensualità del prodotto della vite, che scalda le vene e il cuore dei Romani i quali, del piacere, hanno fatto una scuola di vita.
L’intervento di forze al limite del soprannaturale ribalteranno seriamente questa visione estrema, facendo da prologo ai successivi, terrificanti eventi.
Resta il vino.