Mediare il Vangelo oggi. Dire o comunicare?
(Parva itinera) [Copertina in plastica]EAN 9788872632826
Tratto dalla Rivista Il Regno 2008 n. 8
(http://www.ilregno.it)
Molto apprezzata è la pubblicazione di Vincenzo Annicchiarico – Mediare il Vangelo oggi: dire o comunicare? (VivereIn, Roma 2007, pp. 252, € 20,00). È la sua tesi dottorale, dopo un percorso di studi che lo ha naturalmente portato a maturare un tema di grande attualità e interesse che, nello stesso tempo, è come l’espressione di ciò che quotidianamente vive sia come responsabile nazionale del Servizio CEI per l’insegnamento della Religione cattolica, sia come docente di Teologia pastorale, Catechetica e Didattica dell’IRC presso l’l’ISSR “R. Guardini” della diocesi di Taranto. Il lavoro ben si colloca all’interno del cammino della Chiesa italiana che, per il primo decennio del terzo millennio, negli Orientamenti pastorali – Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia – ha proposto di riflettere e di lavorare proprio su un tema di grande urgenza in una società in rapida trasformazione. Il contributo di Vincenzo Annicchiarico, pertanto, non è semplicemente una riflessione dal taglio culturale che si aggiunge ad altri nell’ambito della ricerca, ma è una proposta concreta di lavoro per la Chiesa italiana in ordine all’evangelizzazione.
Dopo la presentazione di Giuseppe Morante, professore di Catechetica dell’UPS-Roma, ed una introduzione, il lavoro è scandito in cinque capitoli ed una conclusione. Partendo dall’analisi descrittiva del mondo contemporaneo, con tutte le sue esigenze, le trasformazioni, l’Autore giustamente sostiene l’urgenza e la necessità di considerare che si vive in una società multimediale che ha forti incidenze nella comunicazione del Vangelo. Una delle priorità è la formazione all’uso dei mezzi di comunicazione in vista dell’evangelizzazione. Nel capitolo secondo affronta il tema dell’attuale processo comunicativo che fa leva sui modelli e sui linguaggi; affronta, nel terzo, il tema dei criteri teologici per la comunicazione del Vangelo con particolare riferimento allo stile di Gesù e alla prospettiva cristologica ed ecclesiologica della comunicazione ed al ministero profetico della Chiesa. Nel quarto capitolo tratta il tema della credibilità del processo comunicativo mediatico per l’evangelizzazione, a partire dalla autocomunicazione di Dio che raggiunge il vertice nel mistero dell’Incarnazione quale paradigma teologico della comunicazione. La Chiesa ne è mediatrice in ogni tempo e in ogni cultura con il soffio dello Spirito. Nell’ultimo capitolo – Mediare il Vangelo: proposta di un itinerario comunicativo – descrive il suo originale pensiero circa la modalità della narrazione che si fa comunicazione, con una chiara esortazione alle comunità, agli operatori pastorali, ai catechisti, per un cambiamento di mentalità e di stile, tenendo conto delle nuove istanze che vengono dal mondo della comunicazione, dalle nuove generazioni che navigano in internet. Tale fenomeno culturale non può essere ignorato da coloro i quali sono impegnati nell’evangelizzazione.
Giovanni Paolo II sollecita l’uso di mezzi multimediali perché miliardi di immagini appaiono sugli schermi in tutto il mondo e si domanda se da essi emergerà il volto di Cristo e se si conoscerà la buona notizia della redenzione. E afferma testualmente: “Questo è il fine dell’evangelizzazione e questo farà dei nuovi media ed in particolare di internet uno spazio umano autentico, perché se non c’è spazio per Cristo, non c’è spazio per l’uomo” (Internet: un nuovo Forum per proclamare il Vangelo, 12 maggio 2002). La finalità dell’Autore, nel realizzare il suo lavoro, è ben stigmatizzata nella presentazione del prof. Giuseppe Morante che mette in rilievo la necessità di interrogarsi su come la nuova cultura mediatica ed il vitale problema della comunicazione attuale del messaggio evangelico, che dovrebbe caratterizzare l’identità della Chiesa, possa favorire il dialogo tra mass-media e Vangelo. Poi scrive testualmente: “La sua investigazione è veramente oggettiva nelle ipotesi, esigente nel contesto ed ardita nelle proposte. Parte dal presupposto teologico che un vero processo comunicativo mediatico deve essere conseguente al principio teologico dell’Incarnazione” (p. 10). L’augurio è che il libro non solo abbia successo, ma che il suo contenuto diventi prassi nell’attività evangelizzatrice della Chiesa in tutte le sue componenti.
Tratto dalla Rivista "Fides et Ratio" n. 2/2008
(http://www.issrguardini.taranto.it)
L'autore si interroga sul modo in cui la cultura mediatica e il vitale problema della comunicazione attuale del messaggio evangelico, che dovrebbe caratterizzare l'identità della Chiesa, possa favorire il dialogo tra mass-media e Vangelo.
Tratto dalla rivista "Temi di Predicazione. Omelie" n. 1/2010
(http://www.edi.na.it)
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12,00 €→ 11,40 € -
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