Nelle solitudini d’Arabia, lungo le antiche piste dimenticate – le vie degli aromi e delle spezie – esistono ruderi di città nabatee abbandonate da due millenni. Seguendo queste piste e le tracce di Lawrence d’Arabia, Cino Boccazzi arriva nella regione di Hegra, a Medain Saleh, nel deserto d’Hegiaz, fra i ruderi di colossali necropoli scolpite nella roccia rossa, facendo rivivere gli antichi popoli scomparsi e dispersi dalle maledizioni bibliche e coraniche. Tutto qui conferma che gli uomini hanno costruito per la sola certezza che hanno, la morte, per cui hanno scavato la muraglia di sepolcri, pietre miliari lungo la via del tempo. Grandi pietroni sparsi davanti alle facciate quasi “palladiane” illuminano i moderni sulle tecniche degli antichi scultori-architetti: ogni tomba-palazzo veniva iniziata dal tetto. Poi, segando progressivamente i blocchi di roccia, la facciata veniva sbozzata sempre dall’alto in basso e quindi levigata e scolpita. Decine di tombe furono realizzate su queste rupi contro cui si sono infrante le mareggiate di sabbia del deserto; tra crolli e corrosioni, l’autore ci conduce a scoperte fantastiche, tra testimonianze inquietanti o miracolosamente intatte di labirinti rocciosi in cui vissero le antiche genti nabatee.
Cino Boccazzi, medico, archeologo ed esploratore, è nato ad Aosta. Fondatore del premio Comisso, vive e lavora a Treviso. Viaggiatore curioso e appassionato, ha raccolto le esperienze, le scoperte e le cose viste in una lunga navigazione fra i deserti durata oltre trent’anni in numerosi libri: Il cimitero dei dinosauri (con Virgilio Boccardi) , Il fiume scomparso, Pagine di pietra, Sabbie d’Africa, La lunga pista, L’uomo di Tamanrasset, Lawrence d’Arabia, Il condottiero dei Tuareg. Fra gli altri suoi libri ricordiamo: La via dell’incenso, Il nomade delle rocce e La bicicletta di mio padre (finalista al premio Campiello 1999).