Iota unum
-Studio delle variazioni della Chiesa cattolica nel secolo XX
(Biblioteca)EAN 9788871808208
«In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge (iota unum aut unus apex), senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli». Non sarà mutato un solo iota, cioè il segno più piccolo dell’alfabeto greco – noi diremmo “non una sola virgola” – dice Gesù nel discorso della montagna (Mt. 5,18-19). E invece, quanto è stato mutato dal Concilio Vaticano II in poi all’interno della Chiesa? Molto, moltissimo, ben più di uno iota: praticamente l’intero alfabeto, a cominciare dall’abolizione (de facto) della lingua latina e dallo stravolgimento (de iure) della liturgia. Romano Amerio, filosofo italo-svizzero, che aveva seguito i lavori del Concilio per conto del vescovo di Lugano e aveva poi attentamente osservato i mutamenti nella Chiesa, nel 1985 diede alle stampe un volume imponente che subì una congiura del silenzio. Perché, se la qualità del suo saggio era inattaccabile? Evidentemente perché la sua oggettiva diagnosi risultava troppo spietata nel sottolineare senza mezzi termini (pur nel dovuto rispetto) le responsabilità delle gerarchie ecclesiastiche per l’attuale crisi della Chiesa. Essa si è infatti trasformata, per usare una terminologia semplice, in ente assistenziale, privilegiando la Carità alla Verità e perdendo il motivo principale del suo primato, il principio ultimo e trascendente, che unifica e ordina tutti i valori secondari del mondo. Carità e Verità: non a caso l’ultima enciclica papale sottolinea il giusto rapporto tra questi due elementi: Caritas “in” veritate, radicata nella verità, non separata da questa. Grazie al magistero di Benedetto XVI, che riprende alcuni temi di Amerio (pur nella cosiddetta “ermeneutica della continuità”), la figura di Amerio torna in auge: lo conferma l’attenzione che la casa editrice Lindau presta alla sua opera, che pubblica assieme a Stat Veritas – cioè la Verità sta, ossia è ferma, solida, irremovibile – seguito e aggiornamento del saggio principale, che analizza e commenta la Lettera apostolica di Giovanni Paolo II Tertio Millennio Adveniente scritta nel 1994 in preparazione del giubileo dell’anno 2000, per definire gli orientamenti pastorali per la Chiesa del nuovo millennio. In Stat Veritas Amerio contesta all’insegnamento cattolico postconciliare di aver trascurato la Verità metafisica del Logos divino e di essersi concentrato sul tema della Carità, riducendo la Chiesa a mero soggetto storico, sociale e culturale che si confronta con le varie opzioni filosofiche e morali proposte dalla società moderna: il messaggio cattolico ha così smarrito la sua identità rispetto alle altre religioni e si è dimostrato impotente di fronte al diffondersi, anche all’interno del mondo cristiano, della secolarizzazione e del relativismo. Vanno segnalate anche altre iniziative editoriali fiorite attorno ai temi suscitati da Iota unum (che beneficia anche di un’altra edizione a cura di Fede&Cultura, p. 645, € 40): la biografia di Amerio (Marco, Cosenza 2005) redatta dal suo maggiore studioso, Enrico Maria Radaelli (che nell’edizione Lindau di Iota Unum firma un’approfondita postfazione); Concilio Ecumenico Vaticano II. Un discorso da fare di mons. Brunero Gherardini (Casa Mariana editrice, Frigento 2009), che si pone dubbi sulla reale “continuità”, se non del Vaticano II, almeno del suo “spirito” (già criticato, tra l’altro, da Paolo VI, che parlò a questo proposito di «fumo di Satana entrato nel Tempio»). Si tratta comunque sempre di opere che pongono le proprie basi su questo imprescindibile saggio che, ripetiamo, anticipa alcuni importanti temi dell’attuale pontefice e, come scrive nella sua prefazione il cardinal Darío Castrillón Hoyos, Presidente della Pontificia Commissione “Ecclesia Dei”, «ci ha aiutato a discernere e ammirare l’inalterabile identità della nostra Chiesa».
Tratto dalla rivista Radici Cristiane n. 49 - Novembre 2009
(http://www.radicicristiane.it)
«In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge (iota unum aut unus apex), senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli». Non sarà mutato un solo iota, cioè il segno più piccolo dell’alfabeto greco – noi diremmo “non una sola virgola” – dice Gesù nel discorso della montagna (Mt. 5,18-19). E invece, quanto è stato mutato dal Concilio Vaticano II in poi all’interno della Chiesa? Molto, moltissimo, ben più di uno iota: praticamente l’intero alfabeto, a cominciare dall’abolizione (de facto) della lingua latina e dallo stravolgimento (de iure) della liturgia. Romano Amerio, filosofo italo-svizzero, che aveva seguito i lavori del Concilio per conto del vescovo di Lugano e aveva poi attentamente osservato i mutamenti nella Chiesa, nel 1985 diede alle stampe un volume imponente che subì una congiura del silenzio. Perché, se la qualità del suo saggio era inattaccabile? Evidentemente perché la sua oggettiva diagnosi risultava troppo spietata nel sottolineare senza mezzi termini (pur nel dovuto rispetto) le responsabilità delle gerarchie ecclesiastiche per l’attuale crisi della Chiesa. Essa si è infatti trasformata, per usare una terminologia semplice, in ente assistenziale, privilegiando la Carità alla Verità e perdendo il motivo principale del suo primato, il principio ultimo e trascendente, che unifica e ordina tutti i valori secondari del mondo. Carità e Verità: non a caso l’ultima enciclica papale sottolinea il giusto rapporto tra questi due elementi: Caritas “in” veritate, radicata nella verità, non separata da questa. Grazie al magistero di Benedetto XVI, che riprende alcuni temi di Amerio (pur nella cosiddetta “ermeneutica della continuità”), la figura di Amerio torna in auge: lo conferma l’attenzione che la casa editrice Lindau presta alla sua opera, che pubblica assieme a Stat Veritas – cioè la Verità sta, ossia è ferma, solida, irremovibile – seguito e aggiornamento del saggio principale, che analizza e commenta la Lettera apostolica di Giovanni Paolo II Tertio Millennio Adveniente scritta nel 1994 in preparazione del giubileo dell’anno 2000, per definire gli orientamenti pastorali per la Chiesa del nuovo millennio. In Stat Veritas Amerio contesta all’insegnamento cattolico postconciliare di aver trascurato la Verità metafisica del Logos divino e di essersi concentrato sul tema della Carità, riducendo la Chiesa a mero soggetto storico, sociale e culturale che si confronta con le varie opzioni filosofiche e morali proposte dalla società moderna: il messaggio cattolico ha così smarrito la sua identità rispetto alle altre religioni e si è dimostrato impotente di fronte al diffondersi, anche all’interno del mondo cristiano, della secolarizzazione e del relativismo. Vanno segnalate anche altre iniziative editoriali fiorite attorno ai temi suscitati da Iota unum (che beneficia anche di un’altra edizione a cura di Fede&Cultura, p. 645, € 40): la biografia di Amerio (Marco, Cosenza 2005) redatta dal suo maggiore studioso, Enrico Maria Radaelli (che nell’edizione Lindau di Iota Unum firma un’approfondita postfazione); Concilio Ecumenico Vaticano II. Un discorso da fare di mons. Brunero Gherardini (Casa Mariana editrice, Frigento 2009), che si pone dubbi sulla reale “continuità”, se non del Vaticano II, almeno del suo “spirito” (già criticato, tra l’altro, da Paolo VI, che parlò a questo proposito di «fumo di Satana entrato nel Tempio»). Si tratta comunque sempre di opere che pongono le proprie basi su questo imprescindibile saggio che, ripetiamo, anticipa alcuni importanti temi dell’attuale pontefice e, come scrive nella sua prefazione il cardinal Darío Castrillón Hoyos, Presidente della Pontificia Commissione “Ecclesia Dei”, «ci ha aiutato a discernere e ammirare l’inalterabile identità della nostra Chiesa».
Tratto dalla rivista Radici Cristiane n. 49 - Gennaio 2010
(http://www.radicicristiane.it)
Ritorna un classico studio sui mutamenti avvenuti nell'insegnamento della Chiesa cattolica nel corso del Novecento, pubblicato per la prima volta nel 1985. L'autore ha dedicato molti anni della sua vita a "radiografare" i cambiamenti avvenuti durante e successivamente al Concilio Vaticano Il e in questo ponderoso volume sottopone le sue riflessioni all'attenzione dei lettori. Un testo importante, unico nel suo genere, da leggere e studiare, scritto da un intellettuale cattolico nato, vissuto e morto a Lugano (1905-1997), la cui opera è stata al centro di una profonda polemica intraecclesiale.
Tratto da Il Timone n. 86 - anno 2009
(http://www.iltimone.org)
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44,00 €→ 41,80 € -
39,00 €→ 37,05 € -
32,00 €→ 30,40 € -
19,50 €→ 18,52 €
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matteo tassinari, matteo.tassinari@virgilio.it il 11 luglio 2009 alle 23:21 ha scritto:
io penso che sia ora di smetterla con queste definizioni come "tradizionaloisti" o "riformatori", anche se fra i due preferisco senza ombra di dubbio i secondi per cui auguro ad Amerio, di cuore, di essere in Paradiso, ma penso che umanamente con il sottooscritto non avrebbe legato.
Uniti sulla Croce di Cristo, un abbraccio a chi soffre di più.
matteo
Massimo il 29 febbraio 2012 alle 13:48 ha scritto:
La Chiesa cattolica è nella Verità e nella Carità totale quando conserva la Sacra Tradizione. Ecco ciò che ci dice Romano Amerio.
Non basta conservare la Sacra Scrittura. Anche la Sacra Tradizione è parola di Dio allo stesso modo della Sacra Scrittura.
Se la Chiesa rigettasse la Sacra Tradizione trasmessa dagli apostoli e conservata nella Chiesap per venti secoli fino al Concilio Vaticano II, se facesse questo, il fumo di satana entrerebbe nel Tempio che è la Chiesa e questo fumo provocherebbe danni incalcolabili alle anime.
Ad esempio oggi si sente spesso parlare che le persone non cristiane si possono salvare e che le loro anime possano raggiungere il paradiso?!
Ma la Chiesa memore delle parole del Signore e degli insegnamenti degli apostoli ha sempre insegnato che per salvarci è necessario il Battesimo cristiano.
Poi Dio se vorrà potrà salvare anche i pagani se lo riterrà.
Ma a noi questo non è stato rivelato da Dio, per cui non ci è lecito nè pensarlo nè tanto meno insegnarlo.
Solo conservando la Tradizione e gli insegnamenti del Magistero precedenti il Vaticano II ci può essere la Verità e la salvezza.
Dott. Paolo Smeraldi il 21 ottobre 2013 alle 14:51 ha scritto:
Un libro molto bello, molto ben scritto, anche se molto difficile.
Impressionante la preparazione di Romano Amerio.
Un testo senz'altro da leggere per chi voglia capire meglio il Concilio e quanto accaduto dopo in un'ottica cattolica ortodossa.