Storia di Sophie Scholl e della Rosa Bianca
(I Leoni)EAN 9788871807676
«Talvolta nei paesi degli alleati viene sostenuta la teoria per la quale tra il popolo tedesco e il nazismo non debba esserci distinzione, e che “tedesco” e “nazionalsocialismo” siano una cosa sola; ma tale teoria non può durare, e non è destinata a imporsi. Troppi fatti ci dicono il contrario […]. Splendidi, coraggiosi giovani! Non sarete morti invano; non sarete dimenticati» (p. 293). Così Thomas Mann, nel maggio del 1943, in un intervento alla trasmissione radiofonica Deutsche Horer della Bbc di Londra, celebrava l’azione dei fratelli Hans e Sophie Scholl: i coraggiosi studenti tedeschi che tra il 1942 e il 1943 avevano dato vita al gruppo di resistenza noto come Weiße Rose (Rosa Bianca). Tale gruppo, composto da giovani universitari di Monaco, mise in difficoltà il Führer diffondendo nella Germania nazista una serie di volantini, via posta, in cui invitavano il popolo tedesco a opporsi al nazionalsocialismo tramite una resistenza passiva.
I fratelli Scholl erano stati giustiziati solo tre mesi prima del discorso di Mann, il 22 febbraio 1943, dal Tribunale del Popolo di Monaco di Baviera, con l’accusa di alto tradimento contro lo Stato e il Führer. Assieme a loro vennero decapitati Christoph Probst, Alexander Schmorell, Willi Graf e il loro professore di filosofia, Kurt Huber. Quei fogli facevano appello ai grandi ideali della cultura e alle lezioni della storia, esortavano i tedeschi alla ribellione, al sabotaggio, alla diserzione. Così si concludeva uno dei volantini della Rosa Bianca: “Noi non taceremo. Noi siamo la voce della vostra cattiva coscienza. La Rosa Bianca non vi darà pace”. Ora è in libreria questo volume che si prefigge di fare da resoconto fedele a quella pacifica forma di resistenza, riportando in vita non soltanto i membri della Rosa Bianca, ma anche tutti i tedeschi (40mila dei quali mandati a morte per reati politici, ricordano gli autori nella dedica) che si opposero al regime. Lo scenario all’interno del quale la Rosa Bianca si trovò ad agire comprendeva, infatti, tutta una rete, spesso dimenticata, di cellule e gruppi che durante gli anni del dominio nazionalsocialista agirono clandestinamente, conosciuta come “l’altra Germania”. Queste lavoro, curato da Annette Dumbach, giornalista di Monaco, e Jud Newborn, responsabile del Museum of Jewish Heritage di New York, è frutto di una rigorosissima operazione di ricerca che ha combinato le indagini d’archivio con una serie di interviste dirette ai testimoni, regalandoci un racconto in cui dettaglio storico e spessore umano si fondono: dagli stralci dei diari e delle lettere dei giovani emerge infatti una passione per la vita che neppure il regime fu in grado di soffocare.
Da Monaco di Baviera la Rosa Bianca pubblicò e diffuse clandestinamente in Germania e Austria sei opuscoli contro Hitler, in nome del valore supremo della libertà. Quei volantini raccontavano gli orrori che si stavano consumando ai danni degli ebrei, e informavano delle sconfitte militari naziste, una su tutte, a Stalingrado. Oggi, grazie ad Annette Dumbach e Jud Newborn, quei sei opuscoli si arricchiscono di un inedito, la bozza del settimo ciclostilato: un documento finora sconosciuto e reso ora disponibile per la prima volta. Si tratta di un testo scritto da Christoph Probst, uno dei cinque appartenenti al gruppo arrestato prima che il volantino venisse stampato e diffuso, nel quale veniva formalizzata l’alternativa che, secondo i membri della Rosa Bianca, stava davanti alla nazione tedesca: o soccombere tragicamente nel conflitto in corso, come era successo da poco tempo nella disfatta di Stalingrado, oppure cercare una resa onorevole sul modello di quanto avvenuto a Tripoli, città italiana conquistata dagli inglesi. Ricostruendo l’atmosfera di quei giorni, i due autori notano che i volantini destarono grande impressione anzitutto perché Monaco di Baviera, dove furono diffusi in misura maggiore, era per certi versi la capitale del movimento nazista e veniva considerata la roccaforte più sicura dalla Gestapo (il termine è l’acronimo di Geheime Staatspolizei, la “Polizia segreta” del Terzo Reich), da sempre apparentemente fedele al regime. In secondo luogo appunto perché dimostravano l’esistenza di un’altra Germania, non visibile sui giornali e sulle televisioni ma non per questo meno vera. Infine, quei volantini sorprendevano per un richiamo forte a un’altra tradizione e a ben altre radici spirituali, rispetto a quelle rivendicate da sempre dal regime: «Ogni singolo, cosciente della propria responsabilità come membro della cultura cristiana e occidentale, deve coscientemente difendersi con ogni sua forza, opporsi in quest’ultima ora al flagello dell’umanità […].
Impedite che questa atea macchina da guerra continui a funzionare» (p. 92). Emerge qui chiaramente che «le istanze intellettuali ed emotive di quella protesta contro i nazisti avevano un che di religioso: il ruolo della religione in quella resistenza fu cruciale» (p. 95). Il 18 febbraio 1943 i fratelli Scholl furono sorpresi all’Università di Monaco mentre cercavano di diffondere i volantini contro Hitler nei locali dell’ateneo. Dopo un interrogatorio durato diciassette ore, il Tribunale del Popolo con un processo a dir poco discutibile decretò la pena di morte (tramite decapitazione) per tradimento contro lo Stato e il Führer. Insieme ai due fratelli furono ghigliottinati anche tutti gli altri membri della Rosa Bianca (Probst, Schmorell, Graf, Huber). Tre settimane dopo l’esecuzione, sul New York Times, apparve un editoriale dal titolo Young German Martyrs (Quei giovani martiri tedeschi) che per la prima volta rendeva nota al pubblico la vicenda dei cinque ragazzi auspicando che negli anni a seguire la loro memoria venisse onorata come meritava. Il volume si conclude con una ricca appendice (documentale e fotografica) che riporta il testo dei volantini diffusi, i più importanti atti del processo e alcuni articoli commemorativi apparsi nei principali quotidiani internazionali dal dopoguerra a oggi.
Tratto dalla rivista Asprenas n. 1-2/2010
(http://www.pftim.it)