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Descrizione
La narrazione della vita dei santi spesso ha dato luogo a una letteratura agiografica e celebrativa, soprattutto laddove - come nel caso di don Bosco, Cafasso e Cottolengo -la santità incarna pienamente la povertà e la carità cristiana lascia dietro di sé imponenti e durature opere assistenziali. Purtroppo la celebrazione della grandezza spesso assolve dall'impegno di comprenderne il significato e pertanto i valori e l'autenticità che quell'esperienza ha incarnati. Con l'acutezza e il rigore che caratterizzano la riflessione di Sergio Quinzio, vengono qui rilette la vita e la spiritualità dei santi piemontesi vissuti sul finire dell'Ottocento, alla luce di alcuni fondamentali nodi problematici: il rapporto ambiguo tra le opere e la fede, tra la tensione progressista a livello di prassi pastorale per e accanto ai diseredati e l'incapacità di superare le aporie create inevitabilmente dall'alleanza tra trono e altare. Il ritratto spirituale dei tre maggiori santi piemontesi consente all'autore di tratteggiare le caratteristiche di un'epoca e di un modello di santità cristiana fortemente situata nella mentalità ottocentesca, ma con cui l'esperienza di fede dei credenti di oggi, meno indomita e più incerta, deve confrontarsi per riscoprire le ragioni della sua identità e il permanere di stili e di modalità di espressione.
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DETTAGLI DI «Domande sulla santità»
Tipo
Libro
Titolo
Domande sulla santità - Don Bosco, Cafasso, Cottoloengo e gli zaddiqìm
Autore
Quinzio Sergio
Editore
Sonda
EAN
9788871064871
Pagine
142
Data
2007
Collana
Saggi
Recensioni di riviste specialistiche su «Domande sulla santità»
Con la prefazione di A. Cavaglion e la postfazione di V. Mancuso viene ripubblicato (la 1a edizione è del 1986 per le Edizioni Gruppo Abele) il vol., che è un elogio della santità popolare attraverso i tre santi sociali torinesi e il cattolicesimo ottocentesco. Ma attraverso la narrazione Quinzio parla della sua ricerca, «dall’infanzia di Alassio, dai maestri salesiani si giunge fino alla lezione del misticismo ebraico, con la quale il libro si chiude». La santità come mistica popolare collettiva che la violenza del Novecento ha sepolto e distrutto.
Tratto dalla rivista Il Regno n. 10/2008
(http://www.ilregno.it)
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