Il caso Englaro
-Le domande che bruciano
(Segmenti) [Libro in brossura]EAN 9788870947298
Nel febbraio di quest’anno la Corte Costituzionale italiana ha accordato al padre-tutore di Eluana Englaro di staccare il sondino nasogastrico che consentiva la nutrizione e idratazione della figlia, divenuta disabile in seguito ad un incidente stradale. Così si pose fine ai reiterati ricorsi per ottenere la morte di Eluana. Un caso molto grave che si ascrive in una civiltà “moderna” che ha perduto ogni orientamento, misconoscendo la verità dell’uomo. L’Autore nel libro segue tutti i passi dei vari Appelli mostrando l’infondatezza degli argomenti addotti per raggiungere lo scopo desiderato: l’uccisione di Eluana, un caso non privato – come si è sostenuto – ma fortemente pubblico, con conseguenze inimmaginabili che suscitano le “domande che bruciano” e di fronte a cui non possiamo rimanere indifferenti. Da bravo Giudice penale il Rocchi procede nel suo dettato con chiarezza, puntualità, rigore ed equilibrio.
Con urgenza e necessità si impone l’interrogativo: “Che cosa ha spinto Beppino Englaro a tanto?”. La risposta è la seguente: “La non accettazione della situazione nuova della figlia, che l’ha resa ai suoi occhi non degna di vivere”. Qui si annida la radice della profonda crisi culturale dei nostri giorni: la perdita di una visione onnidimensionale dell’uomo, cioè in tutto il suo aspetto ontologico-metafisico e non solo fenomenico. L’immagine riduttiva che ne deriva non consente, di conseguenza, il riconoscimento della vera dignità della persona, dignità che appartiene all’uomo in quanto tale, in quanto iscritta nel suo DNA, per così dire, e che, pertanto, non gli viene conferita da fattori estrinseci alla sua essenza, quale la salute, la giovinezza, o il benessere. Questa riduzione dello spessore ontologico fatalmente sconvolge la giusta gerarchia dei valori, per cui si dà più peso alla “qualità” della vita anziché alla vita in sé. Proprio qui si gioca la partita: per salvare l’uomo dobbiamo guardare tutto l’uomo, nella sua dimensione orizzontale e verticale.
Evidentemente Beppino Englaro ha sposato la visione fenomenica ed intramondana che la “cultura di morte” sostiene così fortemente ai nostri giorni, da fargli sentire l’urgenza di sopprimere la vita della sua stessa figlia. Per questo tal caso è un simbolo, gravido di implicazioni e conseguenze facilmente intuibili e, al tempo stesso terribili. Dobbiamo essere grati all’Autore che, con questo libro, ha mostrato la verità del caso, smascherandone le finzioni.
Tratto dalla Rivista di Scienze dell'Educazione n. 1/2010
(http://www.pfse-auxilium.org)
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