Un evangelico nel lager. Fede e impegno civile nella vita di Ferdinando e Mariuccia Visco Gilardi
(Libertà e giustizia)EAN 9788870166040
La fotografia in copertina rimanda l’immagine di una coppia elegante, serena e affiatata; la lettura del volume ad essa dedicato conferma questa prima impressione e porta a scoprire che questa serenità viene da lontano ed è frutto di un lungo cammino di crescita spirituale, di coerenza, di onestà intellettuale, di rettitudine, di fedeltà al Vangelo. Francesco Visco Gilardi, nato a Londra da genitori italiani di fede evangelica, è un personaggio singolare: influenzato dall’antroposofia di Rudolf Steiner, si avvicina al pensiero di Gobetti, poi al marxismo, passando attraverso letture che vanno da Buonaiuti a Janni (pastore valdese di origine vetero-cristiana), da Goethe e Solov’ëv, da Croce a Lamennais. Accanto a lui la moglie, Maria Caretti, evangelica per scelta (la famiglia mal sopportò la sua adesione alla chiesa metodista), impegnata nel sociale, delicata e determinata in ogni sua azione. Il libro di cui ci occupiamo narra la loro storia attraverso testimonianze, lettere, scritti, documenti che ricostruiscono il cammino dei due, prima nella loro formazione giovanile, poi come coppia.
Da un impegno nell’Associazione Cristiana dei Giovani, Francesco matura una sottile e viva sensibilità religiosa, politica, filosofica, che alimenta con le letture, le amicizie, i contatti epistolari, l’impegno diretto (dal 1930 al 1936 animerà una Libreria Editrice, la Gilardi e Noto, in Piazza Duomo a Milano, in cui si troveranno autori italiani e stranieri poco graditi al regime); Mariuccia respira la sua stessa aria, condividendone ideali e fatiche, collabora con l’Oratorio femminile evangelico di Intra e lo sostiene nel lavoro. Fianco a fianco, vissero anche la vicenda più drammatica della loro vita: nel 1944, Francesco, a Bolzano per lavoro, diventa il responsabile dell’assistenza ai detenuti del Campo di transito in cui i tedeschi concentravano gli ebrei e i partigiani italiani destinati ai campi di sterminio. Dall’assistenza a un totale coinvolgimento in evasioni, attività clandestine, contatti con la Resistenza il passo è davvero breve. Scoperto e catturato, viene torturato senza mai cedere, mentre Mariuccia, con sei bambini piccoli e un nipote a lei affidato, prende il suo posto e continua l’opera. Il 30 aprile del 1945, liberato dal lager, «passa da casa a farsi la barba e poi riprende i contatti con il CNL» (p. 43) con uno stile di servizio e di silenzio che lo accompagnerà sempre. Nel 1960 una malattia penosa e terribile gli porta via Mariuccia, ma ciò non lo piegherà: continuerà il suo impegno sociale ed evangelico accanto ai giovani, in modo discreto e vigile, attento ai segni dei tempi (non condividerà, ad esempio, l’atteggiamento critico di molti evangelici verso il Concilio Vaticano II, cfr. p. 49) e profetico in molte intuizioni (l’ecumenismo fu per lui una scelta di vita che prescindeva da speculazioni o riflessioni), sempre autonomo e libero nei giudizi (è significativa la sua posizione tiepida «nei confronti di quel “dialogo fra cristiani e marxisti” che era tanto di moda negli anni Sessanta», p. 56), forse troppo ingenuamente idealista (si veda il suo giudizio «complessivamente positivo» sul marxismo, ibidem), ma in buona fede e retto, senza ripensamenti o cedimenti, fino alla scomparsa avvenuta nel 1970.
I molti scritti di Visco Gilardi qui proposti permettono di ricostruirne la parabola intellettuale e spirituale e il pensiero, che testimoniano la sua onestà adamantina e la sua fede granitica, chiamate a confrontarsi con le «tragedie del Novecento » (così G. Bouchard definisce gli anni del secolo scorso che fanno da sfondo alla sua vita) e con l’imperativo morale di una «coerenza di vita», p. 61) che sempre guidò i passi e ispirò le scelte di quest’uomo «credente e marxista, evangelico ed ecumenico, uomo di cultura e uomo d’azione [...] testimone di Cristo nel nostro tempo, da non dimenticare» (p. 62).
Tratto dalla rivista Humanitas 64 (6/2009) 977-979
(http://www.morcelliana.it/ita/MENU/Le_Riviste/Humanitas)