Note di teologia del diritto
(Manuali di diritto canonico)EAN 9788865122143
Il volume ha un contenuto interessante ed è così presentato dall’Autore: «Si tratta di Note non propriamente di un libro ordinato e sistematico sulla teologia del diritto» (19). Si noti: l’Autore parla di teologia del “diritto” in generale, non di “teologia del diritto canonico”. L’Autore così spiega la sua scelta: «Il tema del diritto viene affrontato nella prospettiva teologica, ossia alla luce della fede. Esso pertanto si rivolge a lettori che hanno una certa dimestichezza sia con la filosofia del diritto che con la teologia, particolarmente con l’esperienza giuridica della Chiesa cattolica. Avverto però che in genere oggetto della teologia del diritto è la Chiesa e il suo ordinamento giuridico. Di proposito, invece, pur facendo oggetto della mia riflessione anche il diritto della Chiesa, la estendo semplicemente sulla esperienza giuridica» (19). Dunque siamo di fronte a un testo che tratta della teologia dell’esperienza giuridica. Le questioni fondamentali del diritto sono studiate tradizionalmente dalla filosofia del diritto, perché si tratta di una esperienza tipicamente umana e quindi da interpretare con lo strumento tipico che l’uomo ha, la ragione. Ma l’esperienza umana è penetrata dalla dimensione religiosa che apre l’uomo a nuovi orizzonti, non in contrapposizione alla ragione, ma illuminandola e rispondendo a interrogativi che appartengono all’esperienza umana. Per il cristiano, approfondisce il card. De Paolis, significa che «la fede, nel dialogo tra fede e ragione, può gettare luce anche sull’interpretazione dell’esperienza giuridica umana e, nello stesso tempo, può trarre dall’esperienza giuridica umana non poco aiuto nel suo sforzo di tradurre in linguaggio razionale umano il suo contenuto e il suo messaggio, compresa in modo particolare anche l’esperienza giuridica che la stessa Chiesa cattolica propone con il suo ordinamento giuridico» (19).
L’opera si articola in due parti. La prima, sulla esperienza giuridica umana in generale, si intitola: Alcuni elementi per una interpretazione dell’esperienza giuridica alla luce della Rivelazione (27-132); la seconda, sull’esperienza giuridica della Chiesa, ha come titolo: Riflessioni sul diritto della Chiesa (133-197).
Per interpretare l’esperienza giuridica umana in prospettiva teologica – la teologia di riferimento è quella rivelata – l’Autore attinge alle fonti bibliche (cf.29-46) e alle fonti del Magistero (cf.47-132). L’interpretazione dell’esperienza giuridica, ribadisce il card. De Paolis, dipende dalla visione antropologica. Questa, in prima istanza, in quanto esperienza umana, è basata sulla ragione ed è indispensabile. Ma può risultare insufficiente. Mediante la luce della fede, la conoscenza razionale acquista consistenza in spessore, profondità ed orizzonte. Le fonti della conoscenza mediante la fede sono la Sacra Scrittura e l’insegnamento della Chiesa. L’Autore esamina alcuni dati biblici, sia dell’Antico che del Nuovo Testamento (l’uomo creato a immagine e somiglianza di Dio, l’alleanza, la legge dello Spirito, legge e libertà, ecc.), poi raccoglie alcuni dati del magistero sulla visione antropologica (la verità sull’uomo e quindi la verità sull’esperienza giuridica), tratti particolarmente dal concilio Vaticano II e da alcune encicliche come Veritatis splendor, Evangelium vitae, Fides et ratio, Caritas in veritate.
Nella parte seconda la riflessione si sposta sull’ordinamento giuridico della Chiesa. Vengono presentati alcuni elementi che segnano le tappe più significative attraverso le quali si è formato tale ordinamento (sezione prima, 135-161). Con uno sguardo piuttosto sintetico e sistematico l’Autore riflette sul significato dell’ordinamento giuridico della Chiesa, sulla sua natura, sul suo significato e sulle sue peculiarità (sezione seconda, 162-190). La ricerca si conclude con un’ampia nota bibliografica sulla teologia del diritto (cf.191-197).
Il volume è arricchito da un’ampia appendice (cf.199-467), formata da diversi articoli, scritti dal card. De Paolis, con differente collocazione di tempo e di luogo di provenienza. I temi trattati, informa l’Autore, «hanno una loro logica interna, e approfondiscono tutta la materia delle Note e pertanto formano quasi unità con il testo delle stesse Note. La trattazione della materia risulta così meno lacunosa» (20). Le Note, infatti, sono alquanto sobrie.
Pur con i suoi limiti, indicati dallo stesso Autore (cf.20), il volume è ricco di contenuti e di stimoli per ulteriori ricerche. L’obiettivo è quello di far dialogare tra loro l’esperienza giuridica umana, come intesa dalla filosofia del diritto e quindi dalla ragione, e la fede con i suoi contenuti, ricorrendo alle fonti sia della Scrittura che del magistero della Chiesa. A sua volta il diritto della Chiesa non può trascurare il dialogo con la ragione e con l’esperienza giuridica umana, nelle sue molteplici manifestazioni. La teologia del diritto, anche se poco sviluppata, è una necessità di questi nostri anni: comporta inserire il logos, la Parola di Dio, nella storia giuridica dell’uomo. È merito del volume del Card. De Paolis aver ricordato questo impegno culturale.
Tratto dalla rivista Lateranum n.1/2016
(http://www.pul.it)
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