Fondamenti ecclesiologici del diritto canonico
(Manuali di diritto canonico)EAN 9788865120729
Il volume che presentiamo è nato nella scuola e ad essa è destinato. Nelle intenzioni dell’Autore si tratta di un manuale con i limiti imposti dalla sua finalità didattica.
La prima parte (15-30), come indicato nel titolo (Questioni propedeutiche), svolge un ruolo propedeutico ed è rivolta agli studenti che non hanno alle spalle uno studio di giurisprudenza, oppure hanno ricevuto una formazione giuridica improntata al positivismo e al formalismo giuridico. La seconda parte (31-64), è dedicata agli aspetti storici della canonistica. È una presentazione a grandi linee dello sviluppo storico della scienza canonica, indispensabile per comprendere il vasto dibattito che si è aperto grazie al concilio Vaticano II. Oltre al concilio, assumono grande importanza i discorsi di Paolo VI e di Giovanni Paolo II, protagonisti della riforma del Codice di diritto canonico.
Seguono due parti prettamente “sistematiche”. Nella prima, chiamata “generale”, vengono esaminate le questioni di carattere più ampio, riguardanti la totalità del diritto canonico (fondazione, natura, statuto scientifico e metodologico). Nella seconda parte sistematica, chiamata “particolare”, vengono considerati gli elementi ecclesiologici fondamentali per i diversi aspetti particolari delle norme canoniche (configurazione cristologico-pneumatologica della Chiesa, duplice dimensione della Chiesa, universale-particolare, natura e struttura della sacra potestas, questioni riguardanti i fedeli).
La trattazione ha carattere schematico e molte questioni sono solo accennate. A detta dell’Autore ciò è dovuto al carattere manualistico del testo. Occorre riconoscere che gli aspetti ecclesiologici fondamentali soggiacenti al diritto canonico nel manuale sono bene individuati e trattati in maniera essenziale e chiara. Se non si vuole cadere nel nozionismo e se non si vuole confinare il diritto della Chiesa all’ambito organizzativo, occorre tenere ben presente, che la Chiesa è un complexus oppositorum e che occorre armonizzare la dimensione storica della Chiesa con la sua dimensione misterica e la sua dimensione canonica. I testi conciliari SC 2 e LG 8 ci presentano non «due ecclesiologie», una istituzionale e una carismatica, ma «un’unica realtà complessa (la Chiesa), fatta di un duplice elemento, umano e divino». Sono sempre attuali le parole di Paolo VI pronunciate il 29 settembre 1963, nel discorso di apertura del secondo periodo del concilio Vaticano II: «Mistero è la Chiesa, cioè realtà imbevuta di divina presenza, e perciò sempre capace di nuove più profonde esplorazioni» («Ecclesia mysterium est, scilicet arcana res quae Dei praesentia penitus perfunditur, ac propterea talis est naturae, quae novas semper altiores quae suipsius explorationes admittat», in AAS 55 [1963] 848; versione italiana dall’Enchiridion Vaticanum 1,150*).
Tratto dalla rivista Lateranum n.1/2016
(http://www.pul.it)
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