Michele Piccirillo
(Museum) [Con risvolti di copertina]EAN 9788862400992
Del notissimo francescano archeologo di Terra santa, morto nel 2008, il vol. pubblica alcuni materiali minori, ma ricchi di simpatia e di immagini. Alla breve nota biografica seguono la bibliografia (non solo tecnica e accademica), i progetti di scavo, le relazioni di consuntivo del museo francescano di Gerusalemme, alcune attività culturali, i diari e gli appunti, alcuni commenti. Infine, i messaggi e le testimonianze più varie in occasione della sua morte.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2011 n. 2
(http://www.ilregno.it)
Contestualmente al Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente, la Custodia di Terra Santa e lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme hanno voluto presentare a Roma (nella Sala Pio X in via della Conciliazione), il 22 ottobre scorso, un volume commemorativo della figura del grande archeologo, a due anni dalla prematura scomparsa. I curatori, Claudio Bottini e Massimo Luca, francescani, decano il primo e docente il secondo presso la suddetta Facoltà, hanno raccolto in questo volume, con un certosino e immaginiamo non facile lavoro, l’enorme mole di scritti, attività scientifiche e divulgative di padre Michele Piccirillo, protagonista nello studio e nella riscoperta di straordinari monumenti di antichità cristiane nel territorio dell’antica Provincia Arabia (in parte corrispondente all’attuale Giordania), ma anche di Syria e Palaestina. Le pubblicazioni scientifiche sono classificate in base ai diversi soggetti (pp. 19-38), oltre che all’ordine cronologico, evidenziando non solo l’ampiezza degli interessi e della cultura di padre Piccirillo, ma creando una bibliografia di riferimento assai utile per quanti desiderino affrontare uno studio della topografia di Terra Santa (sia di età paleocristiana, sia di epoca crociata), dei mosaici bizantini di Israele, Giordania e Siria, e per quanti vogliano approfondire dal punto di vista storico alcune questioni bibliche e altri argomenti di palestinologia.
Dall’impressionante elenco delle attività di scavo e restauro (pp. 39-56) e dei progetti da lui ideati e diretti (pp. 57-70) emergono da un lato l’incredibile capacità di lavoro e di organizzazione di questo studioso, dall’altro la sua costante preoccupazione, non solo di scoprire nuovi mosaici, ma anche di assicurarne la conservazione, creando inoltre lavoro qualificato per tanti giovani. In tal modo viveva nella sua specificità di archeologo e frate di Terra Santa la vocazione alla carità e alla pace. Ma il volume non è soltanto questo. Il suo intento è anche quello di far emergere l’anima nascosta dietro tanta attività scientifica: la pubblicazione di alcuni stralci dei diari personali cui padre Piccirillo affidava quotidianamente i suoi pensieri, le sue osservazioni, intervallati magari da abbozzi di idee e di progetti da attuare in un futuro più o meno lontano, in una continua ed esuberante attività mentale, lascia emergere la grande fede con cui l’uomo, il sacerdote affronta e accetta la malattia, sentendosi sempre “accompagnato” dalla amorevole presenza di Cristo.
Emerge pure una vita dedicata al lavoro, come attestano anche le centinaia di conferenze (pp. 91-95) tenute in sedi prestigiose di tutto il mondo, le collaborazioni con giornali, radio e televisioni (pp. 103-104). Un’ampia sezione del volume (pp. 105-164) raccoglie la ricca messe di ricordi e testimonianze suscitate dalla sua morte. L’aver riunito qui sia i messaggi ufficiali di condoglianze di re, regine, porporati, sia il ritratto che di lui affettuosamente fanno amici illustri (ad esempio, lo scrittore Franco Scaglia, lo storico Franco Cardini) e collaboratori fedeli, contribuisce a ricostruire la complessa personalità di questo frate archeologo che ha saputo frequentare con la medesima semplicità, e ottenendone la stima, teste coronate, intellettuali di fama, ma anche illetterati beduini, orientali e occidentali, credenti ed atei convinti. Un aspetto, forse, risulta marginalmente considerato e che, tuttavia, ha avuto nella vita di padre Piccirillo un ruolo rilevante, affettivo e professionale: si tratta, cioè, dell’attività del Franciscan Archaeological Institute che, con le sue annuali campagne di restauro e scavo archeologico nei siti del monte Nebo, Madaba, Umm al Rasas, Nitl ha visto ruotare attorno alla sua figura di padre e maestro decine di giovani, provenienti da tutto il mondo, che alla sua scuola – una scuola di vita, oltre che di scienza – hanno potuto vivere straordinarie esperienze ed entrare, attraverso una porta privilegiata, nel mondo dello studio delle antichità. Infatti, l’elenco, peraltro incompleto, delle tesi di laurea e dottorato da lui seguite (pp. 96-97), apre solo indirettamente uno sguardo sul suo ruolo di guida per molti giovani, nei confronti dei quali nutriva fiducia e che desiderava “educare” (nel senso più alto del termine), vivendo in questo modo una paternità nello spirito che ne completava la sensibilità e ricchezza d’animo.
Non solo un curioso ricercatore di testimonianze cristiane del passato, uno studioso chiuso fra le sue carte e i suoi libri, ma anche un inquieto esploratore dei misteri dell’animo umano, con la sua grandezza e le sue contraddizioni.
Tratto dalla rivista "Asprenas" n. 4/2010
(http://www.pftim.it)