Un prete dannato mette in guardia contro l'inferno
EAN 9788861381551
Normalmente disponibile in 3/4 giorni lavorativi
CHI HA ACQUISTATO QUESTO PRODOTTO HA SCELTO ANCHE
DETTAGLI DI «Un prete dannato mette in guardia contro l'inferno»
Tipo
Libro
Titolo
Un prete dannato mette in guardia contro l'inferno
Autore
Meyer Bonaventura
Editore
Edizioni Segno
EAN
9788861381551
Pagine
90
Data
2009
COMMENTI DEI LETTORI A «Un prete dannato mette in guardia contro l'inferno»
ALTRI LIBRI DI «Meyer Bonaventura»
-
18,00 €→ 17,10 €
Qui trovi riportati i commenti degli utenti di LibreriadelSanto.it, con il nome dell'utente e il voto (espresso da 1 a 5 stelline) che ha dato al prodotto.
I commenti compaiono ordinati per data di inserimento dal meno recente (in alto) al più recente (in basso).
Studente Guido Chiesa il 11 agosto 2011 alle 15:32 ha scritto:
Anche se a questo libretto non è stato concesso l'Imprimatur richiesto, penso che mettere in guardia contro l'inferno sia sempre molto utile. L'inferno dev'essere orribile, soprattutto perché è eterno.
Al Da il 12 dicembre 2012 alle 23:14 ha scritto:
Difficile non prendere sul serio le presunte rivelazioni del dannato Garandieu. Quanto riportato nel libretto è inquietante ma anche e soprattutto prezioso. Una testimonianza di questo genere lascia a bocca aperta e genera tutta una serie di domande su se stessi. Inoltre è un buonissimo e necessario incoraggiamento alla preghiera per i sacerdoti che, troppo spesso, sono criticati per ogni minimo errore. I moniti che Garandieu rivolge all'esorcista sono quanto mai attuali. Satana è all'opera notte e giorno, non conosce posa il suo impegno a favore della perdizione eterna delle anime, in particolare di quelle più vicine a Dio e che Egli ha chiamato a responsabilità particolari ed onerose. Certo sottolineo una piccola incongruenza col Magistero della Chiesa: il CCC insegna che nessun dannato manifesti il benchè minimo segno di pentimento, contrariamente a quanto sembrerebbe fare Garandieu. Tuttavia le realtà preternaturali ci sono ancora precluse e quindi si tratterebbe di pura ed inutile speculazione riflettere al loro riguardo. Tornando al volume, non certo un capolavoro di letteratura, neppure tanto, ad essere sinceri, attento alla sintassi, lasciando perdere queste osservazioni, per certi versi assurde, ne consiglio vivamente la lettura per l'utilità pratica e in ambito spirituale.
Iwona Rumiancew il 12 novembre 2013 alle 19:59 ha scritto:
Finalmente l'ho trovato in italiano, ne avevo già uno in lingua polacca ma mi ci voleva proprio per regalarlo a una persona molto cara, un libro bellissimo che apre gli occhi, mette in guardia e ogni cristiano dovrebbe averlo in casa.
renato pepito cuizon il 18 settembre 2018 alle 10:20 ha scritto:
molto utile per tutti perché ci fa capire le realtà nell'al di là. che spesso diamo per scontato.
laura mollo il 5 marzo 2019 alle 12:09 ha scritto:
questa madre di famiglia è un'anima riparatrice che da 27 anni, ossia dal suo 14 anno, è tormentata da spaventose crisi di paura e da periodi di insonnia totale. Ella è stata curata durante 8 soggiorni in clinica, con tutti i moderni mezzi della medicina e della psichiatria. Dopo una rigorosissima cura del sonno, fu dimessa come caso inspiegabile. Fortuitamente un ben noto esorcista stabilì che si trattava di un irrefutabile caso di possessione. Dopo un esorcismo al quale parteciparono diversi preti, demoni angelici (angeli caduti) e anche demoni umani (uomini dannati) hanno dovuto fare, per ordine della Santa Vergine, ammonitrici rivelazioni all'indirizzo della Chiesa. Nel 1975 a questa donna si manifestò Verdi Garandieu, un sacerdote del XVI secolo. Il prete demonio confessò che l'abbandono del Breviario gli aveva fatto perdere la forza di lottare contro le tentazioni carnali e che, non potendo più uscire dal peccato, si era lasciato andare completamente. Vivendo in stato di peccato mortale abituale, solo superficialmente adempiva i suoi doveri religiosi, trascurava i suoi catechismi, conformava la predicazione alla sua vita rilassata e persistette nello stato di tiepidezza fino alla morte. Chiunque è dannato lo è per l'eternità e non ha più nessuna speranza di essere salvato; è un fatto più volte affermato nella vita dei Santi che non solo anime del Purgatorio, ma anche di dannati, quindi demoni umani, hanno dovuto, per un permesso di Dio, manifestarsi dal fondo dei loro terribili tormenti. L'esorcismo non è spiritismo. Il rituale dell'esorcismo proibisce formalmente le domande superflue e curiose e dà ordini precisi sul modo in cui l'esorcismo deve svolgersi. L'esperienza dimostra che i demoni non si lasciano facilmente cacciare dal loro luogo di soggiorno, ma che essi se ne vanno solo quando non possono più resistere al potere dell'esorcista. Per questo capita che si sia costretti a ripetere più volte gli esorcismi, talora per anni. Si svolge un vero combattimento con i demoni; essi si difendono in un certo senso con le mani e i piedi, con tutti i mezzi a loro disposizione, finché sono costretti a cedere alla potenza di Dio. Chiunque pratica lo spiritismo è vittima del demonio della menzogna. Chi nega l'esistenza del diavolo e la possibilità della possessione si mette in contraddizione con la dottrina della Chiesa e contesta fatti inconfutabili. Questo sacerdote dannato racconta che per la sua tiepidezza è stato dannato e dà alcuni consigli. I preti non sanno che vuol dire essere dannato. Essi non sanno ciò che è l'inferno. Quasi tutti attualmente seguono la via della minore resistenza. Credono di dover vivere felici, di dover godere quanto si può godere nella vita. Credono comunque che oggi non si possono più cambiare l'umanizzazione e il modernismo e che si deve camminare col proprio tempo; i superiori, i vescovi, i cardinali e i preti non danno esempio migliore. Prendono ancora magari cibi a una povera tavola. Cristo, come lo si constata nella Bibbia, si è seduto a tavola e ha mangiato in cerimonie come matrimoni e taluni feste. Ma l'ha fatto solo per carità verso il prossimo,ma non ha mai mangiato molto. Ha sempre mangiato piuttosto frugalmente, e non parleremo dei momenti in cui non assisteva a feste. Cristo ha sofferto molto la fame, più di quanto si pensa. La Sacra Famiglia e gli Apostoli hanno sofferto molto la fame e digiunato, altrimenti non avrebbero ricevuto le grazie che sono state loro concesse. Ora i preti mangiano alle tavole più riccamente servite con "dessert", vino e tutti i condimenti. A volte hanno anche bisboccia più di quanto lo consente la loro salute, e credono addirittura che è del tutto normale quando si è vescovo o si ha un posto elevato. Le cuoche che fanno da mangiare per i vescovi e queste autorità religiose, ed anche certi preti, credono con la massima buona fede che si deve portare in tavola questo e quello. Ma esse dimenticano che non è l'imitazione di Cristo. Sarebbe meglio per queste cuoche che facessero notare ai vescovi, preti, superiori o cardinali che Cristo ha dato l'esempio della povertà e della virtù. Il peccato comincia già quando non si insegna più la rinuncia e quando non la si pratica più. Il peccato comincia già quando l'uomo potrebbe rinunciare, ma non lo fa. Certo, non comincia qui il peccato completo, nel suo vero senso. Ma la via che vi conduce comincia già quando si smette di praticare la rinuncia, quando non ci si vuol più sacrificare e quando si segue la via della minore resistenza. Guai, guai ai preti che non dicono ciò che dovrebbero dire, che non vivono più ciò che dovrebbero vivere e insegnano ai fedeli a seguire false vie. Si parla troppo dell'amore del prossimo e si dimentica che l'amore del prossimo è strappare le anime dall'inferno col sacrificio. La maggior parte dei preti d'oggi dimentica di parlare dell'imitazione di Cristo, della via della croce, e di dire che si deve fare penitenza ed espiare per gli altri affinché non si perdano. Bisogna pregare e sacrificarsi per i preti. Pregare per ottenere la perseveranza. La povertà delle famiglie numerose è una grande benedizione. La pillola trascina l'aborto. Il prete deve dare l'esempio della virtù. Le anime cadono oggi nell'inferno come fiocchi di neve perché manca loro l'esempio dei preti. La recita quotidiana del Breviario salva i preti. Senza le anime espiatrici moltissimi preti andrebbero nell'inferno. Dio vuole il sì alla croce, anche nel matrimonio difficile. Migliaia di preti seguono la via facile della perdizione. Il prete non deve familiarizzare troppo con la gente. Bisogna radicare nel cuore dei bambini il rispetto verso il Santissimo Sacramento. Il prete non dovrebbe cercare di avvicinarsi agli uomini e di familiarizzare con loro, ma deve seguire la via che gli conviene, la via che deve seguire, altrimenti si rovinerà. Si devono portare i bambini dinanzi al Santissimo Sacramento con grande rispetto. Quando vi si va, si deve dire loro di pregare ad ogni genuflessione, almeno "Sia lodato e adorato in ogni momento il Santissimo Sacramento dell'altare". Devono poi invocare tutti gli Angeli e lodare con loro la maestà di Dio, la sublimità del cielo e la grandezza della Trinità. Il vero amore del prossimo comincia dall'anima. Bisogna essere severi per amore del prossimo perché l'inferno esiste. Stupendo libro.
Andrea Dalmaso il 2 giugno 2023 alle 09:36 ha scritto:
Utile questa lettura per aiutare a stare lontano dal peccato e dal male