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Descrizione
In questo libro sono raccolte sei storie bizzarre, originali e divertenti, ognuna basata su un modo di dire che, anziché essere compreso in quanto tale, viene preso alla lettera dai protagonisti, portando a simpatici fraintendimenti. Sei storie e sette bambini, impegnati nel trovare una soluzione a questioni per loro molto importanti: c'è Filippo che ha una famiglia che "va a rotoli", nel senso che trae dai rotoli l'energia per muoversi, parlare, vivere. C'è Mattia che ha "la testa fra le nuvole", perché ogni volta che pensa troppo la sua testa fuma e le nuvole che gli si creano intorno gli impediscono di vedere dove mette i piedi e inciampa continuamente. E poi ci sono Paola e la sua maestra, che spaventa tutti con gli innumerevoli diavoli che vivono aggrappati ai suoi capelli. Incontriamo anche Antonio, che ha la mamma "a pezzi" e quando lo deve accompagnare in palestra lo fa arrivare in ritardo perché ogni volta perde la gamba o il braccio da qualche parte. E Francesca e Martina, che vanno a prendere il sole e si dimenticano di rimetterlo a posto, mentre Marco si mangia le parole, facendo indigestione, e non si capisce mai quello che dice. Età di lettura: da 6 anni.
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DETTAGLI DI «Parole di traverso. Racconti da non prendere alla lettera»
Recensioni di riviste specialistiche su «Parole di traverso. Racconti da non prendere alla lettera»
Le parole hanno sempre un peso e lo hanno, anche se pronunciate distrattamente, soprattutto per i bambini, che sono portati a prenderle estremamente sul serio, talora sin troppo. A mo’ di esempio il testo propone sei fiabe illustrate rivolte ai più piccoli, in cui i bambini protagonisti si misurano con esito positivo con situazioni paradossali, descritte dall’interpretazione letterale di alcuni modi di dire. L’obiettivo è condensato in questa esortazione: «Cerchiamo di parlare bene ai nostri bambini, guardiamoli stimando le loro soluzioni, apprezzando quello che a volte fanno per correggere anche noi grandi».
Tratto dalla Rivista Il Regno 2010 n. 16
(http://www.ilregno.it)