Esaurito
Descrizione
Quanti genitori hanno figli adolescenti e sono preoccupati che possano fare uso di droghe? Quanti sono preparati a scoprirlo? Quanti hanno ricevuto informazioni su come conoscere e gestire i pericoli che possono incontrare, durante la loro crescita, i giovani d'oggi? Alla difficoltà di affrontare problemi di questo tipo si aggiunge la profonda trasformazione che il consumo di stupefacenti ha subito nell'ultimo decennio: dai luoghi alle modalità di assunzione, dai significati sociali attribuiti all'uso all'analisi dei danni, psicologici e fisici, provocati dalle dipendenze, il "mondo delle sostanze" è talmente cambiato da rendere molto difficile distinguere, oggi, una trasgressione adolescenziale da un comportamento a rischio. Il fenomeno droga, non più circoscrivibile come un tempo a determinati ambienti, classi sociali o fasce d'età, è diventato ormai un costume esteso tra giovani e giovani adulti, tale da poter essere incluso nella normalità più che nella devianza. "Sballo" è una pratica guida che intende fornire conoscenze e strumenti a chiunque genitori, ma anche educatori, insegnanti, operatori del settore - voglia orientarsi nell'universo della "generazione x" tra disagio, perdita di valori e percezione di nuovi rischi, nell'intenzione di proporre indicazioni e orientamenti spendibili nella difficile partita educativa che si gioca su questo terreno.
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DETTAGLI DI «Sballo. Nuove tipologie di consumo di droga nei giovani»
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Idue aa., con vasta esperienza e competenza nel campo delle sostanze stupefacenti, intendono fornire uno strumento orientativo e operativo per relazionarsi ai consumatori di droghe, in particolar modo gli adolescenti. Ogni azione deve infatti partire dal riconoscimento del profondo cambiamento intervenuto nelle nostre società riguardo all’uso di droghe, sempre meno circoscrivibile al fenomeno della «dipendenza » in senso stretto, collegabile a disagio e devianza, e sempre più inquadrabile nel semplice «consumo», più o meno occasionale, di una merce, ormai diffusa su larga scala tanto da rientrare nella categoria della normalità.
Tratto dalla rivista Il Regno n. 14/2010
(http://www.ilregno.it)