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Descrizione
Durante la guerra di Algeria (1954-1962, un milione di morti, efferate torture e sistematiche violazioni dei diritti umani) la giovane recluta francese Jean Pezet, appena ventenne, decide di fare obiezione di coscienza ispirando la propria scelta nonviolenta direttamente al Vangelo e all'ordine tassativo del "tu non ucciderai". Per questo verrà tratto in arresto, processato due volte e condannato a tre anni di carcere. Su quella esperienza egli scrisse un diario nel quale sono raccontati sia gli scontri e i dialoghi serrati con alti ufficiali e cappellani militari, sia la progressiva maturazione di una scelta difficile pagata con l'alto prezzo della reclusione e dell'isolamento. Una testimonianza straordinaria che denuncia quella lunga guerra coloniale che peserà dolorosamente su una intera generazione di francesi.
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DETTAGLI DI «Tu non ucciderai. Diario di un obiettore di coscienza alla guerra di Algeria»
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Il ventenne Jean Pezet nel 1960 decide di diventare obiettore di coscienza per non andare a uccidere in Algeria. Arrestato, processato due volte, starà in carcere tre anni. Di quella esperienza ha scritto un diario pubblicato, a sue spese, in Francia nel 1994 e oggi reso noto per la prima volta al pubblico italiano. In esso vi sono dialoghi e riflessioni, la promessa stretta con la fidanzata e soprattutto una fede – cattolica – semplice e forte. Colpisce il tratto superficiale e talora tronfio dei diversi cappellani militari che volta a volta ebbe a incontrare e che non compresero una scelta tanto radicale, accettata invece dalla famiglia (a partire dal nonno che partecipò alla I guerra mondiale), compresa, anche se nel segreto, da varie personalità dell’esercito, e, in tempi più recenti, anche dalla Chiesa.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2010 n. 16
(http://www.ilregno.it)
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