L' ultima chance dell'Occidente
(Problemi aperti)EAN 9788849818789
Eurabia o Reconquista? L’Europa è destinata a divenire musulmana? Secondo Tony Blankley, importante osservatore politico americano (ma di nascita inglese e quindi buon conoscitore del Vecchio Continente), l’Europa ha una possibilità di salvarsi. Ma a patto che non scelga la terza via, quella che Guglielmo Piombini, nella sua lucida introduzione, definisce “Eutopia”: il tentativo di assimilare l’islam, con la (vana) speranza di occidentalizzarlo e di renderlo innocuo.
Agli occhi di quasi tutti gli osservatori, infatti, l’ipotesi che l’islam, al contatto con la civiltà occidentale, si ammorbidisca ed accetti i canoni di vita europei, compresa la tolleranza, l’amore per l’arte, la pulizia etc. è assolutamente infondata. Poteva essere accettabile un secolo fa, quando l’Europa sembrava granitica ed impenetrabile ad altre culture, quando essa anzi esportava – per non dire imponeva – la propria cultura in tutto il mondo. Con il passare dei decenni, in particolare con la propaganda post-sessantottina, si è giunti all’abbandono della colonizzazione politica e a subire una sorta di colonizzazione culturale: tramite la political correctness, l’esaltazione della società multiculturale ed il senso di colpa che ha caratterizzato l’Europa del XX secolo, si è giunti alla situazione attuale in cui, anche grazie al calo demografico, il mondo occidentale è stato invaso da un numero impressionante di immigrati islamici che, lungi dal sentirsi grati verso i Paesi ospitanti, stanno cercando di imporre la loro mentalità e cultura. Dall’obbligo del velo alle preghiere comunitarie sui sagrati delle nostre chiese, dalle zone “off-limits” alla richiesta di censurare l’arte occidentale (dall’affresco nel Duomo di Bologna, giudicato “eretico”, alla Venere di Botticelli, giudicata pornografica).
Ma sono solo gli islamici fondamentalisti a comportarsi in tal modo, si dirà: la maggior parte degli altri è mite e mansueta. Sarà: ma ammesso e non concesso che esista una tale maggioranza, essa è succuba della minoranza di fanatici (e storicamente lo è sempre stata) e le voci contrarie sono immediatamente soffocate. Nel primo capitolo l’autore propone uno scenario tanto allucinante quanto, purtroppo, verosimile: a Londra il maggiore esponente dell’islam moderato viene trovato morto con la gola tagliata e la polizia preferisce far credere che si sia trattato di suicidio, anziché rivelare la matrice islamica del delitto. Ciò accade dopo una protesta dei fondamentalisti per l’Eros nudo che campeggia in Piccadilly Circus: la statua viola doppiamente la legge islamica, rappresentando la figura umana, ciò che è vietato, e per di più rappresentandola nuda. Gli storici dell’arte di mezzo mondo, anziché indignarsi dell’assurda pretesa, preferiscono nascondere opere d’arte “offensive”, quali tutte quelle sacre ed i ritratti, proponendo all’ingresso dei principali musei percorsi “per islamici” dedicati all’arte astratta o paesaggistica. Insomma una totale resa anche da parte degli esponenti della cultura, dopo la pista aperta (e questo non nella finzione letteraria) dai rappresentanti dell’educazione con il vietare il presepio in molte scuole europee durante le feste natalizie…
Eurabia come ultimo sbocco? Forse una possibile inversione di tendenza ci potrà essere e, se avverrà, sarà in questa generazione, abbastanza disillusa dall’utopia della integrazione islamica in Europa (efficacemente battezzata “Eutopia”, appunto), ma non ancora del tutto indebolita come avverrà, presumibilmente, alla prossima, ormai troppo edonistica, pacifista e multiculturale per trovare la forza di far valere le proprie radici culturali, che sono innanzitutto cristiane.
Tratto dalla rivista Radici Cristiane n. 33 - Aprile 2008