La cacciata dei musulmani dall'Europa
EAN 9788842539469
Qualche tempo fa, mentre si parlava di possibile ingresso della Turchia in Europa, un commentatore televisivo tagliò corto l’argomento sentenziando: «I rapporti con i turchi sono antichi e costanti. Non dobbiamo considerarli come una popolazione lontana: basti pensare che solo tre secoli fa i confini dell’Impero turco arrivavano fino alle porte di Vienna». Detta così, sembrerebbe che il problema della Turchia in Europa sia limitato ad una visione distorta che abbia trasformato, per non meglio precisate cause, in nemico quello che invece era un confinante naturale e che potrebbe essere (o tornare ad essere) un alleato naturale.
Ma davvero l’Impero turco giungeva fino all’Austria? Sì, ma non con le modalità pacifiche che il commentatore televisivo voleva far credere. Era il 1683 ed i giannizzeri di Maometto IV assediavano Vienna, sognando di «ritornare fino all’amata Spagna». Il mondo cattolico era sconvolto da un evento che sembrava poter cancellare la civiltà cristiana (anche se non mancavano sovrani indegni – come il Re Sole, sostenuto da una pletora di pensatori illuministi – che fornivano mezzi materiali ai sultani di Istanbul affinché attaccassero alle spalle il traballante Sacro Romano Impero). C’era per fortuna chi era perfettamente conscio del pericolo che sarebbe giunto nel caso in cui Vienna, la capitale imperiale, fosse caduta: la “Sublime Porta” sarebbe avanzata fino all’Oceano Atlantico e l’intero continente sarebbe stato sottomesso. Tra le menti attente va ricordato innanzitutto papa Innocenzo XI, disposto a qualunque sacrificio pur di finanziare gli eserciti cristiani.
Lucio Lami ricostruisce, soprattutto sulla scorta di documenti delle principali forze in campo, cioè vaticani e turchi, quella che è stata definita «l’ultima crociata», in un saggio che si legge come un romanzo, che ha per splendidi protagonisti personaggi (e molti di essi sono italiani) poco noti al grande pubblico e che meriterebbero invece grande fortuna letteraria: tra i veri e propri eroi della nostra cultura troviamo innanzitutto Eugenio di Savoia e padre Marco d’Aviano.
Quella delle due glorie italiane dimenticate (in una nazione incapace di trovare migliori icone di Garibaldi e Mazzini) è un’epopea volutamente minimizzata (se non cancellata) da una cultura che preferisce la menzogna pur di far piacere a tutti, all’insegna del politicamente corretto. La stessa “cultura” che presenta le crociate come una vile aggressione cristiana contro il pacifico popolo islamico, anziché come la legittima reazione ispirata dalla Chiesa quando si accorse che ormai l’avanzata islamica era divenuta insostenibile.
Ai nostri giorni cambiano gli scenari, ma il pericolo non cambia: si è passati dallo scontro militare a quello culturale, dal Re Sole agli apostoli del relativismo, ma la fine della cultura europea e cristiana continua ad essere incombente. Ed il libro di Lami contribuisce a rinfrescare la memoria su quello che avvenne effettivamente quando, a detta di commentatori interessati, i turchi erano nostri “pacifici confinanti”.
Tratto dalla rivista Radici Cristiane n. 35 - Giugno 2008
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