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Descrizione
A partire dall'attuale crisi finanziaria, e sollecitato dalle domande di Citlali Rovirosa-Madrazo, Zygmunt Bauman esamina alcuni dei temi morali e politici più urgenti del nostro tempo: dal terrorismo internazionale e dal fondamentalismo religioso al declino dello Stato-nazione, alle minacce del riscaldamento globale, a cosa accade delle nostre vite. "Se si potessero paragonare le teorie sociali o i teorici della sociologia alle attrezzature di cucina, Zygmunt Bauman sarebbe sicuramente uno dei coltelli più taglienti. Tuttavia la sua lama, come la maggior parte delle lame, è a doppio taglio. Se si cerca di imparare a utilizzarlo senza farsi male si finirà puntualmente per affettarsi un dito e inondare di sangue le cipolle senza riuscire ad arrivare al cuore di esse per la semplice ragione che non esiste. Bauman riesce a far apparire simili a cipolle i tanti e complessi strati della storia e la saga della filosofia occidentale. Mentre sfida il capitalismo, Bauman sfida anche il comunismo: e questa è forse un'altra buona ragione per leggere la sua opera in tempi di recessione. Bauman insorge contro la Chiesa e contro lo Stato che ama definire "inseparabili fratelli siamesi" - senza mostrare alcun segno di nostalgia né dell'una né dell'altro. E come se non bastasse, sembra sfidare la scienza o, più precisamente, conserva verso di essa fiducia e rispetto, ma sospetta del suo flirt con il mercato".
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DETTAGLI DI «Vite che non possiamo permetterci. Conversazioni con Citlali Rovirosa-Madrazo»
Tipo
Libro
Titolo
Vite che non possiamo permetterci. Conversazioni con Citlali Rovirosa-Madrazo
Autore
Bauman Zygmunt
Editore
Laterza
EAN
9788842095828
Pagine
233
Data
marzo 2011
Collana
I Robinson. Letture
Recensioni di riviste specialistiche su «Vite che non possiamo permetterci. Conversazioni con Citlali Rovirosa-Madrazo»
L’attuale crisi economica ha indotto molti a domandarsi se i capisaldi del modello di vita occidentale non stessero naufragando rapidamente. È allora interessante confrontarsi con l’inventore della felice metafora della «liquidità» applicata alla società contemporanea. Per B. tutte le maggiori istituzioni sono in via di dissoluzione, né fanno eccezione la democrazia e il welfare state, travolti da un capitalismo senza regole che ha allontanato il potere dalla politica, ha trasformato le persone in consumatori e debitori e ha reso ideologicamente intollerabile qualsiasi problema o fastidio, dall’imperfezione fisica alla presenza dei poveri.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2011 n. 18
(http://www.ilregno.it)
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