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Descrizione
Natura e "contro natura", giusto e sbagliato. Chi vuole l'assoluto e chi si accontenta del relativo. Chi cerca un modello universale e chi persegue il riconoscimento delle differenze. In queste pagine, due mondi a confronto, quello del dogma e delle certezze e quello della scienza antropologica che coltiva l'ambizione di conoscere da vicino diversi mondi culturali. Una prospettiva questa continuamente sottoposta a critiche, contestazioni, revisioni. Ma che dire delle idee che un papa esprime in campo antropologico? Possono essere considerate anch'esse espressione di una "cultura" umana? Oppure, quello che il pontefice espone sulla famiglia umana è fondato su un sapere extra-culturale o extra-umano? "Santità, come molti altri cittadini italiani e del mondo, seguo con attenzione le manifestazioni del Suo pensiero in merito ai molti problemi che caratterizzano il nostro tempo. Le analisi e le riflessioni che verranno esposte nelle diverse parti di questo libro cercano di rispondere alla sfida che Lei ha lanciato con i Suoi attacchi contro il relativismo culturale, le unioni gay e tutto ciò che Lei ritiene essere 'contro natura'. Avranno se non altro il merito di porre alla prova la proponibilità di un sapere che fa della molteplicità irriducibile delle soluzioni umane il suo interesse principale e il suo punto di forza."
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DETTAGLI DI «Contro natura. Una lettera al papa»
Recensioni di riviste specialistiche su «Contro natura. Una lettera al papa»
L’a. è docente di Antropologia culturale a Torino. Scrive il testo come discussione pubblica sulla ripetuta denuncia di Benedetto XVI del pericolo relativista. In una lettera al papa, che apre e chiude il vol., si dice convinto che «non solo il mio modestissimo insegnamento, ma soprattutto – ed è ciò che più conta – il tipo di sapere scientifico che cerco di diffondere e a cui mi sforzo di contribuire… rappresentino ai suoi occhi una prospettiva che occorre combattere e possibilmente debellare». La necessità di una premessa relativista per ogni libera ricerca è il punto di partenza per andare oltre: tessere e collegare i fenomeni sociali per integrarli in una società aperta. È necessario andare oltre la suggestione delle soluzioni che sopprimono le diversità e strappano il tessuto sociale. L’argomentazione si sviluppa attraverso tre parti: la domanda comprensibile e ambigua di stabilità, la molteplicità delle forme della famiglia, la considerazione del concetto di natura soggetto alla storia e a un approccio avalutativo. Testo dal tono polemico ma non gratuito.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2010 n. 22
(http://www.ilregno.it)
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