Primato del successore di Pietro in prospettiva missionaria. (Il)

«Gesù Cristo ha dato un potere a Pietro, ma di quale potere si tratta? Alla triplice domanda di Gesù a Pietro sull'amore, segue il triplice invito: pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle. Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio e che anche il Papa per esercitare il potere deve entrare sempre più in quel servizio che ha il suo vertice luminoso sulla Croce» (Papa Francesco, Omelia per l'inizio del ministero petrino del Vescovo di Roma, 19 marzo 2013). Il primato petrino richiama senz'altro polemiche del passato. Oggi tuttavia è affrontato, anche in ambito ecumenico, con maggiore serenità. La ChiesaCattolica ritiene di aver conservato nel ministero petrino un dono di grazia a favore dell'unità della Chiesa di Cristo perché, attraverso i secoli e nelle variegeografie, sia Una e Sancta.I contributi che qui vengono offerti riflettono aspetti essenziali del significato e del valore del ministero per l'universalità della vita e della missione del popolodi Dio. L'obiettivo comune è di illustrare l'intimo rapporto che vige tra primato ed episcopato all'interno del dinamismo missionario della Chiesa.CuratoreVINCENZO MOSCA, docente della Facoltà di Diritto canonico delle Pontificie Università Urbaniana e Gregoriana. Giudice esterno presso il Tribunale ecclesiastico regionale di prima istanza del Lazio e commissario in alcuni Dicasteri Vaticani. Autore di articoli e saggi sui temi della vita consacrata, dell'amministrazione dei beni, dei chierici e dell'azione missionaria della Chiesa. Per la UUP ha curato il volume Le Pontificie Opere Missionarie. Storia - Legislazione - Prassi (2012).