Tempo di interiorità
-Per una chiesa che vive il mistero
(Giornale di teologia)EAN 9788839908490
Indice
Prefazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
Tuffarsi nell'origine
Vivere il battesimo
1. a fede
L
L'affidabilità del cielo e la fedeltà alla terra . 11
Sorretti dal cielo o creatori del cielo' 12
Credere come credito della vita 14
Sorretti dal cielo
e con le gambe poggiate per terra 16
2. Il battesimo ' Un sì senza no . . . . . . . . . . . . 19
Parole di incoraggiamento
e parole esigenti nella vita quotidiana 20
Parole di approvazione
e di incoraggiamento della fede 22
La parola esigente della fede 24
Vita dal battesimo 26
175
3. a grazia
L
La preminenza della vita sull'azione . . . . . . . 29
Fare o essere' 30
Lasciarsi gratificare da Dio 31
Primato dell'essere sul fare 33
Liberazione gratuita dell'uomo 35
La grazia del lusso della domenica 37
4. a tranquillità
L
L'aspirazione smisurata del cuore . . . . . . . . . 39
Aspirazione smisurata
e risposta smisurata di Dio 40
Paura dell'uomo e promessa di Dio 43
Esercitazione nella gratitudine
Vivere l'eucaristia
5. La festa ' Il gioco amoroso di Dio . . . . . . . . . 47
Assenso alla creazione 48
Festa della comunità 50
6. 'ospitalità ' La comunità di mensa
L
come segno di riconoscimento . . . . . . . . . . . . 52
L'essere ospiti
come radice della vera ospitalità 53
Lo straniero: nemico o ospite' 55
Chiesa ospitale e cattolica 57
7. a trasformazione
L
La giusta distinzione tra sacro e profano . . . . 60
Nostalgia del sacro 61
176 | Indice
Tempio di Dio nel mondo 62
Trasformazione eucaristica del mondo 64
8. L'adorazione
La fame dell'uomo e l'attimo dell'eternità . . 67
Andatura eretta e in ginocchio
davanti a Dio 68
La legge eucaristica del superamento 70
Prefigurazione del compimento eterno 71
La capacità di perseverare
Vivere la croce
9. l lamento ' Le ferite della nostra vita
I
e il miracolo della preghiera . . . . . . . . . . . . . 77
Un'immagine irritante di Gesù 77
Il linguaggio delle ferite aperte 79
Il miracolo della preghiera 81
10. L'impotenza
La logica dell'amore di Dio per i nemici . . . 84
La croce di Gesù come luogo scandaloso
di Dio nel mondo 85
La logica divina dell'amore radicale 87
Crudeltà umana
e amore di Dio per i nemici 89
Stare sotto la croce e dalla parte della croce 90
11. a sequela
L
La croce di Gesù e le croci dei cristiani . . . . 93
La croce di Gesù e la croce dei cristiani 94
177
La croce di Gesù:
impegno in favore della vita 95
Le nostre croci e le conseguenze
del fatto di essere cristiani 97
Comunione con la morte di Cristo
nel battesimo: speranza nella vita 99
12. a verità
L
La richiesta umana e l'offerta di Dio . . . . . . 101
«Orientamento in base ai gusti dei clienti»
e la parola della croce 102
Triplice crisi del cristianesimo attuale 103
Luce del mondo e sale della terra 106
Mettersi in cammino verso Dio
Vivere la chiesa
13. l raduno
I
Le aspirazioni di Dio
e le nostre aspirazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . 111
Aspirazioni degli uomini
o aspirazioni di Dio' 112
Dio aspira ad avere una dimora 114
Santuario di Dio fra gli uomini 116
14. a chiamata ' L'iniziativa di Dio . . . . . . . . 119
L
Amati e eletti da Dio
e chiamati a essere misericordiosi 120
Chiesa abitata da Dio 121
Ringraziate Dio Padre 123
178 | Indice
15. a testimonianza ' La speranza
L
che non si nutre di belle speranze . . . . . . . . 125
Aiuto per lo sviluppo della speranza' 126
Speranza nell'avvento di Dio 128
Speranza al di là della morte 130
Sperare con un'umile coscienza 132
16. a missione
L
Saper coltivare la vita interiore . . . . . . . . . . 135
Inviati a servire senza secondi fini 136
Andare alle radici 138
Ringraziamento, penitenza e preghiera 139
In cammino nel provvisorio
Vivere la santità
17. 'avvento di Dio
L
La santità come caso normale della fede . . . 145
Il caso normale del santo 146
Dimora della parola di Cristo 147
Vocazione universale alla santità 149
18. l pellegrinaggio 'Il tetto dell'anima
I
e il cielo aperto della fede . . . . . . . . . . . . . . 152
Aumentare il tempo da dedicare al cielo 153
Creazione della cultura
mediante l'aspirazione al cielo 155
Persecuzioni del mondo
e consolazioni di Dio 157
179
19. a battaglia cosmica ' Il realismo della fede
L
e l'assistenza degli angeli . . . . . . . . . . . . . . . 160
Tutto il cosmo
ha bisogno di essere redento 161
Lotta tra bene e male 163
Amore personale di Dio per l'uomo 164
20. l regno che viene
I
Il fare dell'uomo e l'agire di Dio . . . . . . . . . 167
Autosecolarizzazione della fede 168
Mondo nuovo ' in virtù di Dio 169
Similitudini del regno che viene 172
180 | Indice
Pubblicato in Germania nel 2003, quando mons. Koch (attualmente presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani) era vescovo di Basilea, viene ora proposto anche al pubblico di lingua italiana un piccolo viaggio alle fondamenta della fede della Chiesa, che «non va naturalmente concepito come un’alternativa alle necessarie questioni di sociologia e di sviluppo dell’organizzazione ecclesiale, ma piuttosto come un loro necessario presupposto». L’idea di riforma della Chiesa nello spirito del concilio Vaticano II è sempre presente, ma a partire innanzitutto da un rinnovamento spirituale.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2011 n. 6
(http://www.ilregno.it)
La chiesa, che si muove convulsamente tra management e spiritualità, mai come oggi deve tuffarsi in maniera responsabile e credibile nella profondità insondabile della missione che le è affidata. Se questo libro cerca di riprendere le parole fondamentali della fede cristiana, è esattamente per promuovere una chiesa che vive il mistero e suscita la gioia del credere. L’autore, Kurt Koch, è stato da poco nominato presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.
Tratto dalla rivista Concilium n. 2/2011
(http://www.queriniana.it/rivista/concilium/991)
Il testo originale risale a otto anni fa e risente della dialettica ecclesiale tra management e spiritualità, ambedue indispensabili per una Chiesa viva. Su invito dell’editrice Herder l’allora vescovo di Basilea raccoglie alcune sue proposte o letture spirituali capaci di incoraggiare il lettore cattolico a riscoprire in profondità la propria fede, vivendo in positivo l’attuale crisi ecclesiale e recuperando le istanze della Riforma protestante radicate nel battesimo.
Tuffarsi nell’origine: vivere il Battesimo è infatti il titolo delle prime quaranta pagine, il cui sentiero consente di puntualizzare la bipolarità della fede (‘verso il cielo, ma fedeli alla terra’), la significatività del battesimo che fa partecipare al grande sì di Dio verso l’intera creazione (‘in Gesú c’è solo il sì di Dio’: cf. 2 Cor 1, 18-20a), la precedenza della Grazia da cui scaturisce il sì della fede umana che si sfrangia nella responsabilità verso gli altri in un esigente sacerdozio battesimale. Il tutto fa apprezzare il dono della domenica e la tranquillità a cui anelava già s. Agostino (‘Non temere, piccolo gregge’: cf. pp. 43-44). I sacramenta maiora di patristica memoria si richiamano ovviamente: infatti il secondo tratto del libro porta il titolo Esercitazione nella gratitudine: Vivere l’Eucaristia. Le pp. 45-73 narrano della festa cristiana come invito alle nozze per dire un sì grato alla creazione come dono di Dio (qui l’a. annota la differenza con la spiritualità asiatica che anela a un liberarsi dalla creazione): l’Eucaristia come fede celebrata è festa per eccellenza.
Il vescovo di Basilea aggiunge un cenno attualissimo all’ospitalità che nei Vangeli ha un ruolo dominante e trova nell’Eucaristia uno stimolo non indifferente per una Chiesa occidentale appannata (cf. p. 57). Non può mancare un richiamo alla trasformazione eucaristica in cui ci viene incontro lo stesso Risorto, che nel sacramento trasforma ulteriormente i credenti in tempio di Dio già iniziato dallo Spirito nel battesimo: di conseguenza nel nostro agire tutto diventa atto cultuale, adorazione che rende capaci i credenti di andare a testa alta nel mondo proprio perché capaci di stare in ginocchio dinanzi a Dio. Il lungo attimo di adorazione e il momento celebrativo eucaristico si richiamano in reciprocità. La vita umana è lunga e varia: dunque nei sacramenti va invocata la Capacita di perseverare. Vivere sotto la Croce. Le ferite della vita suggeriscono il miracolo della preghiera, come nel caso della donna cananea che nel lamento orante e umile converte Gesú stesso.
La croce resta luogo scandaloso per l’Europa attuale, ma disegna il nucleo della nostra fede battesimale in un Dio che ha amato il mondo fino a pregare per i nemici. La sequela si concretizza in un martirologio, come in America Latina, che addita quanto costosa sia la Grazia quando impegna a favore della vita e quanto la verità offerta da Dio esiga di superare il semplice adattarsi al gusto dei ‘clienti’ ascoltatori. Il Battesimo di morte e risurrezione chiede di Mettersi in cammino verso Dio. Vivere la Chiesa come raduno che richiama prima le aspirazioni di Dio e poi compatta le nostre aspirazioni se c’è un radicamento profondo nel mistero: da lì proviene la chiamata alla misericordia, perché la Chiesa sia illuminata di luce riflessa (come la luna).
La testimonianza misericordiosa nasce da una speranza che non si nutre di belle speranze: il terzo mondo povero economicamente insegna spiritualità all’Europa asfittica, e invita noi ricchi a riscoprire il battesimo e la fede in una promessa che punta a un avvento perenne. Tornare alle radici ridà il coraggio di servire con umiltà e senza secondi fini nella missione. L’ultimo tratto (pp. 143-174) propone di mettersi In cammino nel provvisorio. Vivere la santità. Come la propone il Vaticano II, la santità è il caso normale della fede: è l’invito ad essere quotidianamente passivi nel ricevere tutto da Dio e attivi nella disponibilità a ridonare tutto in un pellegrinaggio dentro una Chiesa che vive sotto un cielo aperto ma con responsabilità, sull’esempio degli antichi monaci civilizzatori. Non va dimenticato con realismo il mistero del male e il demoniaco nell’avventura umana, ma anche l’assistenza degli angeli e la vittoria di Cristo nella battaglia cosmica.
Il Regno che viene sintetizza l’agire di Dio e il fare dell’uomo. Una annotazione per concludere la segnalazione. Il ‘giornale di teologia’ è scritto con stile vivace e ben tradotto in italiano, ricco d’ispirazione biblica e di sensibilità teologica equilibrata. Non mancano esempi che suscitano l’interesse del lettore, come la favola iniziale dei due uccelli e le pulizie di primavera di p. 115. Quasi dispiace che il vescovo di Basilea abbia dovuto lasciare la sua diocesi per una responsabilità romana che, se lo eleva di rango, probabilmente ne limita la libertà di espressione serena e rasserenante, dovendo tener conto di altre risonanze nel suo dire. L’eventuale dispiacere diventa augurio verso l’autore.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" n. 2/2011
(http://www.fttr.it/web/studiapatavina)
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