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Descrizione
L'opera di Bruce J. Malina si fa apprezzare per la chiarezza dell'esposizione con cui vengono illustrate le caratteristiche antropologiche della cultura mediterranea antica in cui videro la luce gli scritti del Nuovo Testamento. I valori cardinali della cultura mediterranea nell'antichità, la psicologia sociale e l'orizzonte conoscitivo delle figure che intervengono nel Nuovo Testamento, la conformazione sociale in piccoli gruppi, le regole matrimoniali e le norme di purità che strutturavano la vita quotidiana della Palestina del primo secolo sono considerati per la loro incidenza sui personaggi neotestamentari e per la spiegazione che possono fornire della vicenda di Gesù e della storia dei gruppi dei suoi seguaci. Questo libro mira a contribuire alla comprensione degli scritti neotestamentari. Se questi devono farsi udire nei nostri diversi contesti culturali, se si deve rafforzare la fede con senso di responsabilità, allora la teologia dovrà svolgere la sua opera di articolazione dei simboli culturali del gruppo originario del movimento di Gesù e dei suoi epigoni nel Mediterraneo antico nel linguaggio più chiaro e secondo i modelli più adatti che è possibile rinvenire nelle culture nelle quali questo gruppo deve essere espresso, compreso e vissuto.
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DETTAGLI DI «Nuovo testamento e antropologia culturale»
Recensioni di riviste specialistiche su «Nuovo testamento e antropologia culturale»
«Se un giovane dice alla fidanzata di amare l’oro della sua chioma, significa che i suoi capelli sarebbero un ottimo baluardo contro l’inflazione? E perché contro l’inflazione vorrebbe un baluardo invece che una staccionata, un muro o una fila d’alberi? Le parole che usiamo incarnano sì il significato, ma questo non scaturisce dalle parole. Il significato non può che conseguire dal sistema sociale generale di chi parla una lingua». Attacco accattivante per un classico dell’antropolo- gia applicata al campo biblico che in inglese è alla 3a edizione (2001) e che oggi Paideia rende disponibile in italiano. «Fondamentalmente la ricerca biblica dall’antichità a oggi presuppone che studiare la Bibbia con lo scopo di acquisirne una qualche comprensione assomigli ad ascoltare furtivamente un gruppo di stranieri emigrati per capirli». Vi sono molti e ormai perfezionati strumenti per avere «informazioni sul chi, che cosa, quando, dove e come» gli stranieri si comportano e comunicano tra loro. Solo recentemente, invece, ci si è preoccupati del «perché». Il libro risponde essenzialmente ed esaustivamente a questa domanda.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2009 n. 10
(http://www.ilregno.it)
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