Affetti familiari spiritualità e politica. Carteggio (1900-1942)
(Universale)EAN 9788838240973
Il carteggio fra un padre (Giorgio Montini) e un figlio (Giovanni Battista), anche nel caso di due figure di prestigio – figura di rilievo nel cattolicesimo bresciano il primo, presenza importante in Segreteria di stato e futuro papa il secondo – non perde quel gusto per le cose minute di casa e per la trama di relazioni amicali che una famiglia borghese, cristiana e rigorosa aveva costruito nel tempo. L’edizione critica di oltre 400 lettere permette di seguire passo passo l’esercizio della responsabilità paterna da un lato e il formarsi e il profilarsi sempre più netto della personalità del figlio con una modifica delle modalità espressive degli affetti, ma non certo della loro consistenza e forza. Le quasi 200 pagine dell’introduzione del curatore del volume Luciano Pazzaglia contribuiscono non poco a ricostruire l’insieme del contesto storico e civile, oltre che familiare, degli scritti privati. Anche se manca ancora la conoscenza delle lettere del futuro Paolo VI agli altri familiari (alla madre e ai fratelli in particolare), il corpo qui presentato contribuisce in maniera significativa a confermare e precisare il profilo personale, spirituale e culturale del pontefice. Ma anche a immergersi in quella particolare temperie del migliore cattolicesimo lombardo dei primi decenni del Novecento che partecipava alla fioritura della responsabilità laicale e alla presa in carico del bene comune del paese. Fra le molte annotazioni possibili si possono indicare al lettore l’esercizio in atto di un cattolicesimo moderato e sensibile, il dipanarsi della presenza dei cattolici nel contesto del paese e la profonda sintonia spirituale fra i due principali personaggi delle lettere. Sia la madre, Giuditta Alghisi, sia la nonna paterna, Francesca Buffali, erano intrise della spiritualità di san Francesco di Sales, di un rigore temperato da una profonda umanità a cui l’attività giornalistica e culturale del padre – uno dei fondatori dell’editrice La Scuola – e il suo rilievo nel movimento cattolico fornivano un importante complemento di sapienza storica e realismo politico. I nomi che emergono nel carteggio rappresentano il meglio della Chiesa e della cultura cattolica del tempo: dai padri Paolo Caresana e Giulio Bevilacqua ai cripto-modernisti Giovanni Semeria e Geremia Bonomelli; da Luigi Bazoli, Carlo Bresciani, Emilio Bonomelli a Giuseppe Toniolo e Luigi Sturzo. Un cattolicesimo devoto e autentico, segnato da profonde convinzioni e da una cura formativa continua prendeva vigore in un contesto di dura contrapposizione al laicismo e grazie a un indirizzo pastorale generoso, anche se non sempre adeguato, della gerarchia. La direzione, da parte del padre, del giornale locale, Il Cittadino di Brescia con la fondazione dell’editrice, l’avvio di numerose iniziative scolastiche e formative, la militanza nell’Opera dei congressi e poi nel Partito popolare mostrano la crescita locale e poi nazionale del laicato cattolico. I delicati passaggi elettorali, il tramonto progressivo del «non expedit», il ruolo del Partito popolare, il confronto con il nascente e poi trionfante fascismo, la responsabilità nella FUCI e negli indirizzi della politica vaticana, il dramma della guerra: sono tutte occasioni in cui le confidenze scritte fra padre e figlio mostrano l’evoluzione da una democrazia affidata alle classi benestanti alla presa in carico delle ragioni storiche e assiologiche della democrazia tout-court e della corrispettiva collocazione della Chiesa. Il tratto più intimo del carteggio è l’insistenza registrata in ambedue gli interlocutori della dimensione spirituale, della fedeltà al Cristo e alla tradizione cristiana, della responsabilità dell’annuncio del Vangelo. Fino a invertire i poli del peso di riferimento maggiore. Per lunghi anni il padre rappresenta un confronto necessario per ogni scelta e orientamento. Poi, poco alla volta, è il figlio a diventare per il padre una presenza amica, di sostegno e di indirizzo. In una lettera a pochi anni dalla morte il padre scrive: «Siamo dunque intesi: il tuo vecchio papà ti chiede la carità d’una assidua assistenza spirituale, che si tradurrà per te in tante benedizioni».
Tratto dalla rivista Il Regno 2010 n. 10
(http://www.ilregno.it)