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Descrizione
Nella storia religiosa del mondo mediterraneo tardo-antico che cosa si intende con «monoteismo» e «politeismo»? Queste categorie, da secoli familiari alla disciplina storico-religiosa, sono attualmente oggetto di dibattito proprio in rapporto alla storia religiosa di quell'ambiente culturale e di quel periodo storico in cui si è compiuto un confronto, configurato per molti aspetti come un drammatico scontro dagli esiti decisivi per tutta la cultura occidentale, fra due visioni religiose. Da una parte il «politeismo» come insieme delle antiche tradizioni religiose dei popoli dell'oikouméne mediterranea fondate sulla credenza in un variegato orizzonte di potenze divine, oggetto di culto da parte degli individui e delle comunità, e dall'altra il messaggio cristiano, radicato nella fede giudaica nell'unico Dio creatore, che - a partire dall'«invenzione» del termine «monoteismo» nel xvii secolo - è definito appunto «monoteistico».Attraverso una serie di sondaggi in ambienti diversi si dimostra in queste pagine che le due categorie classificatorie mantengono validità se usate come strumenti euristici per individuare e circoscrivere analogie specifiche tra alcuni fenomeni storici, ma non costituiscono le uniche griglie onnicomprensive entro cui situare le molteplici esperienze religiose che percorrono questa fase storica. Esse in ogni caso non trovano nella distinzione e opposizione fra l'«Uno» e i «molti» il solo né il preminente criterio per la definizione delle rispettive identità tipologiche.Giulia Sfameni Gasparro è ordinaria di Storia delle religioni nell'Università di Messina. I suoi interessi scientifici riguardano le religioni del mondo antico e tardo-antico, in particolare i culti misterici, greci e orientali, l'ermetismo, la magia e i fenomeni oracolari e profetici. Anche il cristianesimo dei primi secoli è oggetto delle sue ricerche, con preminente attenzione allo gnosticismo, all'encratismo e al manicheismo. Tra gli ultimi volumi: Oracoli Profeti Sibille. Rivelazione e salvezza nel mondo antico (2002); Misteri e teologie. Per la storia dei culti mistici e misterici nel mondo antico (2003); Problemi di religione greca ed ellenistica. Dèi, dèmoni, uomini: tra antiche e nuove identità (2009). Per la Morcelliana ha pubblicato Agostino. Tra etica e religione (1999).
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Quanto la contrapposizione tra le categorie di «politeismo» e «monoteismo» coglie delle teologie del mondo tardo-antico? Quanto le stesse categorie esprimono e quanto in realtà «nascondono» delle esperienze religiose dell’hellenismos, del giudaismo e del cristianesimo? L’a., docente di storia delle religioni all’Università di Messina, raccoglie nel vol. una serie di studi che offrono una panoramica aggiornata sulle questioni inerenti la «storia religiosa di quell’ambiente culturale … in cui si è compiuto un confronto decisivo per tutta la cultura occidentale». Testo di studio.
Tratto dalla Rivista Il Regno n.10
(http://www.ilregno.it)
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luca ferrara il 26 maggio 2014 alle 14:15 ha scritto:
Studio ottimo su di un periodo di transizione delle forme del religioso. Confronti e analogie tra la dimensione pagana e quella cristiana della nozione di "Dio unico".