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Descrizione
La grande crisi che ha scosso l'economia mondiale negli ultimi anni ha costretto il pensiero a uscire dal «sonno dogmatico» in cui si era accomodato e a riprendere il suo cammino inquieto di ricerca. I saggi di Böckenförde e Bazoli - osserva Michele Nicoletti nell'Introduzione - sono la testimonianza di questo sforzo di riprendere la fatica del pensare ciò che è avvenuto, perché solo chi cerca di comprenderne la logica può guadagnare spazi di libertà rispetto alla forza degli eventi. Da ottiche diverse, gli autori si sforzano di interpretare la crisi economica mondiale e la risposta ad essa alla luce delle proprie competenze e del comune riferimento alla Dottrina sociale della Chiesa e all'antropologia che l'ispira. La posta in gioco è come salvare la modernità dalla propria spirale autodistruttiva, a partire da quei fondamentali princìpi di solidarietà, libertà e uguaglianza che hanno dato vita alla società moderna e che la crisi rischia di travolgere.
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Recensioni di riviste specialistiche su «Chiesa e capitalismo»
Mentre ancora la grave crisi economico-finanziaria iniziata nel 2008 stenta a trovare un’interpretazione da parte degli analisti, suscitano interesse le letture filosofico-giuridiche che ne cercano le radici in uno svuotamento delle ragioni iniziali del capitalismo, e richiamano la necessità di un riorientamento antropologico dell’economia di mercato. Sono qui associati due saggi – quello di Böckenförde uscito su Regno-att. 10,2009,289ss – che convergono nell’individuare come riferimenti necessari per questa lettura la dottrina sociale della Chiesa e il principio fondamentale della solidarietà.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2010 n. 16
(http://www.ilregno.it)
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