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Descrizione
Uscita postuma nel 1981 a cura di Fulvio Tessitore, quest'opera s'è imposta subito come il capolavoro di Piovani. Un testo dove confluiscono i suoi pluridecennali e innovativi scandagli su storicismo, esistenzialismo e filosofia morale nel pensiero contemporaneo, ed assumono un profilo teoretico spesso nascosto nelle opere precedenti. Qui è la categoria di «assenza» - deesse - ad assumere una funzione centrale: nell'uomo v'è una costitutiva «difettività» che pungola a costruire possibili orizzonti di senso, pur nella consapevolezza della loro fragilità. L'«assenza» è quindi il paradossale fondamento di un'etica della finitudine: «gli esistenti sono in quanto si fanno, il loro farsi è un produrre effettività, essi non possono essere in quanto sono, ma in quanto divengono e il loro divenire è un continuo difendersi dall'inesistenza, una continua assunzione di coscienza della precarietà combattuta». Sono pagine dove il dialogo con Pascal, Kant, Heidegger, Nietzsche delinea uno «storicismo esistenziale», un modello tragico della vita e una teoria pluralistica dei valori. Una prospettiva che - memore della teologia negativa - riconosce nella responsabilità dell'agire morale la religiosità dell'esistenza.
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DETTAGLI DI «Oggettivazione etica e assenzialismo»
Tipo
Libro
Titolo
Oggettivazione etica e assenzialismo
Autore
Piovani Pietro
A cura di
Tessitore F.
Editore
Morcelliana Edizioni
EAN
9788837223984
Pagine
152
Data
marzo 2010
Peso
190 grammi
Altezza
21 cm
Larghezza
15 cm
Profondità
1,2 cm
Recensioni di riviste specialistiche su «Oggettivazione etica e assenzialismo»
Si tratta dell’opera postuma – considerata il capolavoro – del filosofo Pietro Piovani (1922-1980), ora in 2a edizione. A cavallo fra storicismo, esistenzialismo e filosofia morale l’opera illustra la nozione di «assenza» come categoria centrale per comprendere l’umano. La costitutiva «difettività» dell’uomo è guarita e oscurata dalla continua ricerca di orizzonti di senso, dal continuo produrre effetti che, in realtà sono la difesa dall’inesistenza. Si può parlare di storicismo esistenziale, una filosofia che, sulla scorta della teologia negativa, riconosce nella responsabilità dell’agire morale la religione dell’esistenza.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2011 n. 2
(http://www.ilregno.it)
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