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Descrizione
La "scoperta" delle geometrie non-euclidee e la Teoria della relatività di Einstein costrinsero scienziati e filosofi a prendere posizione e a rivedere radicalmente le loro categorie di pensiero. Ne derivò un dibattito accesissimo, al quale parteciparono gli esponenti più significativi sia della scienza sia della filosofia dei primi decenni del XX secolo. Uno dei temi al centro della discussione era la natura dello spazio. Il giovane Carnap vi si inserì con autorevolezza grazie a questo breve scritto, nel quale si proponeva di analizzare i vari significati di spazio, convinto com'era che l'inconciliabilità delle posizioni in conflitto fosse dovuta al fatto che «dalle differenti prospettive si parla di oggetti molto differenti». L'interesse di questo testo per il lettore odierno è molteplice. Da un lato esso è uno splendido esempio di come scienza e filosofia possano proficuamente incontrarsi; dall'altro ci mostra un Carnap nella sua fase di apprendistato, già padrone degli strumenti scientifici necessari ad affrontare un tema scottante come quello dello spazio, ma ancora incerto su quale prospettiva filosofica fare propria.
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DETTAGLI DI «Lo spazio. Un contributo alla teoria della scienza»
Tipo
Libro
Titolo
Lo spazio. Un contributo alla teoria della scienza
Autore
Carnap Rudolf
A cura di
Pettoello R., Latronico V.
Traduttore
Renato Pettoello, Giuseppe Latronico
Editore
Morcelliana Edizioni
EAN
9788837223847
Pagine
144
Data
novembre 2009
Peso
180 grammi
Altezza
21 cm
Larghezza
15 cm
Profondità
1 cm
Recensioni di riviste specialistiche su «Lo spazio. Un contributo alla teoria della scienza»
La scoperta delle geometrie non euclidee e la teoria della relatività di Einstein costrinsero i filosofi dell’inizio del XX sec. a rivedere molte delle loro posizioni. L’opera di Rudolf Carnap, pubblicata a Berlino nel 1922, affronta il dibattuto tema dello spazio. Il suo intento è difendere la concezione dello spazio di stampo neokantiano e l’esistenza dei principi sintetici a priori. Anche a costo d’indebolire la concezione tradizionale di «sintetico a priori» distinguendo tre sensi di spazio: formale, intuitivo e fisico. È uno dei primi testi di C., che poi sviluppò particolarmente il tema della filosofia linguistica.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2010 n. 16
(http://www.ilregno.it)
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