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Descrizione
Nonostante l'evidente e comprovata necessità del ricorso alla Previdenza complementare per tutelare la vita futura della popolazione, i Fondi Pensione, dopo il boom del 2007 (anno della Riforma del TFR), hanno subito un forte rallentamento nella crescita e ad oggi non hanno raggiunto dimensioni adeguate allo scopo che si prefiggono (alla fine del 2009 si contano 5,1 milioni di iscritti su un bacino potenziale di 23 milioni di lavoratori). Va detto che, pur registrando la rilevante importanza collettivamente attribuita al ruolo della previdenza, non è posta uguale attenzione al suo andamento. Eppure la dinamica previdenziale dovrebbe essere tra le prime preoccupazioni dei soggetti, politici e tecnici, cui è affidata la responsabilità di raggiungere e mantenere l'equilibrio del sistema pensionistico aggiornandolo in funzione degli andamenti macroeconomici e demografici, tenendo conto che l'analisi della sostenibilità economico- finanziaria di un sistema previdenziale non può prescindere dal considerarne l'importanza sul piano sociale. È una cultura previdenziale condivisa da tutti i soggetti coinvolti, più che i dati numerici, a poter garantire la tenuta e l'affidabilità di quel patto tra le generazioni che sta alla base di qualunque sistema previdenziale pubblico che funzioni a ripartizione. Cultura previdenziale che nasce dalla riflessione e dalla conoscenza. A tale esigenza risponde lo scopo di questo libro, ben esplicitato dal titolo: far conoscere perché e per chi è necessaria la Previdenza complementare. Conoscere è infatti la condizione primaria per operare in modo corretto e consapevole, ancor più quando si tratta di scelte con orizzonti futuri di lungo periodo.
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