La vita benedettina
(I prismi)EAN 9788831173575
La nuova pubblicazione della "magna charta" del Congresso degli Abati del 1967, La vita benedettina, risponde sia al desiderio di mantenere viva la memoria di questo testo significativo per il rinnovamento benedettino secondo gli orientamenti del Concilio Vaticano II, sia alla speranza di far conoscere e apprezzare maggiormente la vita monastica. Si tratta di una traduzione italiana, curata da E. Mariani, più fedele alla versione ufficiale pubblicata in francese, ma che tiene anche conto del testo latino approvato dal Congresso degli Abati sopra ricordato.
La nuova versione de La vita benedettina è accompagnata da tre studi dei curatori. A. Simón - benedettino dell’Abbazia della Valle de los Caídos e professore in diverse Università a Roma e a Madrid - presenta la genesi storica del documento; R. Nardin benedettino dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore e docente presso la Pontificia Università Lateranense e il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo - ne commenta il testo e propone un breve articolo sullo sviluppo della spiritualità monastica. La prefazione di Notker Wolf, Abate primate della Confederazione benedettina, sottolinea la grande varietà tra le diverse Congregazioni benedettine e i monasteri, così come la loro forte unità radicata nella Regola di san Benedetto. A. Simón esamina non solo le diverse tappe di formazione del documento, ma la sua attuazione tramite la figura dell’abate Brasò, il quale come abate coadiutore di Monserrat, lavorò nel rinnovamento monastico fin dagli anni Cinquanta e in seguito applicò i principi del rinnovamento conciliare quando fu nominato abate presidente della Congregazione di Subiaco.
L’A. si serve dei documenti esistenti nell’archivio della Badia Primaziale di Sant’Anselmo e nella Curia Sublacense di Sant’Ambrogio a Roma, articolando l’esposizione in tre momenti: la riunione nell’abbazia di Einsielden (1964), dovuta all’iniziativa dell’abate Brasò con il fine di riflettere su come affrontare il rinnovamento monastico nello spirito del Concilio; il Congresso degli Abati del 1966 che ebbe come obiettivo quello di porre in pratica le disposizioni di Perfectae Caritatis; il Congresso degli Abati del 1967 orientato alla redazione sintetica di un documento che esponesse in modo nuovo gli aspetti fondamentali della vita benedettina. Appunto in questo documento, La vita benedettina, si plasmò lo sforzo comunitario diretto dall’abate Brasò. Basandosi sulla Scrittura, la Regola e il Vaticano II, il Documento prende in considerazione la vocazione universale alla santità e la vita benedettina; la spiritualit à e l’istituzione benedettina. Simón osserva che si tratta di un documento discutibile su diversi punti, ma ben fondato teologicamente.
Secondo l’A. la sua originalit à risiede nell’aver messo in luce l’essenziale della dottrina monastica tradizionale in armonia con le prospettive teologiche del Concilio e nel discernimento, saggio ed equilibrato, di idee e tradizioni. Le riforme nei monasteri negli ultimi decenni del secolo XX furono realizzate in base a questo documento. Dopo il testo La vita benedettina, preceduto da una Nota del traduttore, seguono i due studi di Nardin’ Nel primo: «Un dono sempre attuale del Signore alla sua Chiesa», l’A. osserva che il Documento è "datato" in quanto frutto immediato del Vaticano II, ma di peculiare rilievo per aver influenzato il rinnovamento monastico post-conciliare. Dopo un’analisi del contenuto, Nardin considera l’indubbia utilit à della vasta panoramica evidenziata dal Documento e la sua significativa receptio del Vaticano II: il ritorno alle fonti della spiritualità del proprio istituto, l’universale chiamata alla santità radicata nel battesimo, la prospettiva ecclesiologica della communio intesa come comune partecipazione a Cristo, la valorizzazione delle realtà terrene come beni penultimi, l’attenzione alla storia e ai segni dei tempi, il valore del dialogo ecumenico e interreligioso.
Tuttavia, Nardin mette in luce anche gli aspetti più deboli de La vita benedettina, riguardo alla prospettiva metodologica scelta, ad alcuni contenuti ed al lessico adoperato. In quanto al metodo, manca una più profonda indagine teologica della vita monastica e una attenzione allo sviluppo storico della vita benedettina; un altro limite è dato dall’assenza dei Padri e dalla scarsa presenza della Bibbia. In rapporto al contenuto si avrebbe potuto accentuare la dimensione trinitaria della Chiesa e, nell’ambito più propriamente monastico, presentare una visione meno solipsistica della stabilità. Dal punto di vista lessicale, l’A. indica l’esigenza di alcuni aggiornamenti come "pluralità" invece di "pluralismo", "spiritualità monastica" al posto di ".spiritualità benedettina". Nonostante questi limiti, il documento presenta una notevole e articolata sintesi sull'identità benedettina, e anche oggi merita di essere letto per una sempre più profonda comprensione e attuazione del carisma e dell’istituzione monastica secondo la Regola di san Benedetto. Nel secondo studio, «Spiritualità monastica », Nardin affronta la questione lessicale su "spiritualità benedettina" e "spiritualit à monastica", osservando che quest'ultima è più aderente alla realtà in quanto la Regola di san Benedetto non definisce un monachesimo ex-novo, ma è erede di quello antico.
In un secondo momento l’A. scandisce sinteticamente le principali tappe della spiritualità monastica: l’antichit à, il medioevo, dall’epoca moderna al Vaticano II, dal Vaticano II ad oggi. Nel ritorno alle proprie fonti, il monachesimo post-concilare ha ricuperato fondamentalmente la lectio divina, per cui l’A. propone di sostituire la famosa frase ora et labora, con ora, lege et labora del cistercense Tommaso di Froidmont (1174). La fecondit à del monachesimo contemporaneo si rivela nelle nuove fondazioni sia in paesi in via di sviluppo sia nei paesi industrializzati. La vita monastica si presenta come un valore in se stessa e il monaco è fondamentalmente un cristiano che vive la vita di Cristo in tensione escatologica. La notevole richiesta di ospitalità monastica negli ultimi decenni manifesta la piena sintonia di questa spiritualità con la semplice vita cristiana concepita come continua conversione, comunione e carità. Il documento La vita benedettina e gli studi documentati e precisi dei curatori offrono un ottimo strumento per conoscere e valorizzare meglio la vita monastica.
Tratto dalla rivista "Rassegna di Teologia" n. 4/2011
(www.rassegnaditeologia.it)
-
-
-
-
22,00 €→ 20,90 € -
-
-
-
18,00 €→ 17,10 € -
-
-