Verità e giustizia per un'ontologia del pluralismo
(Contributi di teologia)EAN 9788831132947
Tenere insieme verità e giustizia oltre il compromesso pragmatico e la superficialità: questa sembra essere la sfida del vol. che si muove sui terreni della filosofia e del diritto con un'attenzione non episodica alla dimensione teologica. Partendo da due riferimenti essenziali, cioè dalle riflessioni di J. Rawls e L. Pareyson, l'a. costruisce una filosofia ermeneutica del diritto e della politica. Ambedue fanno riferimento alla verità da un lato e alla complessit à del pluralismo dall'altro. Una sfida ambiziosa che tende a comporre la lacerazione tra la filosofia dei giuristi e quella dei filosofi.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2008 n. 20
(http://www.ilregno.it)
Il saggio di Antonio Iaccarino, docente presso la Facoltà di Diritto canonico della Pontificia Università Lateranense, scaturisce dall’impegno a prendere sul serio l’emergenza e l’urgenza di un contesto storico come quello che oggi viviamo, riassumibile nell’interrogativo: come tenere insieme, realisticamente, secondo verità e giustizia la pluralità delle “visioni comprensive della realtà” che popolano il nostro mondo sempre più uno? Come ha sottolineato Benedetto XVI: “L’impegno per la verità è l’anima della giustizia”: è questa, a ben vedere, la posta oggi in gioco. Lo studio vuole contribuire a disegnare uno spazio di illuminazione teoretica e pratica del problema in considerazione, smascherando il facile corto circuito dell’ideologia, senza adagiarsi nel fatale compromesso del relativismo, almeno per tre buoni motivi.
In primo luogo, perché scaturisce dall’impegno a prendere sul serio (vale a dire sul livello dell’esercizio rigoroso del pensiero) la pluralità arricchente ma pur sempre configgente della relatività delle declinazioni. In secondo luogo, perché è impegnato nell’affrontare il problema in questione riportandolo all’originario e originante orizzonte propriamente teoretico in cui esso ha da porsi per evitare lo sterile chiacchiericcio intellettuale e il compromesso pragmatico. Infine, perché calandosi a livello teoretico e aprendosi a quello pratico del problema in oggetto, cerca di svelare la tendenziosa ideologia nascosta dietro certe assolutizzazioni del relativo senza adagiarsi ai compromessi labili ed evanescenti del relativismo. Il nucleo teoretico del saggio si delinea con pertinenza a partire dalla scelta di due autori, Luigi Pareyson e John Rawls, che fungono da punti di riferimento paradigmatico, con le loro teorie orientate all’approfondimento di problematiche proprie di due scienze speculative diverse: la filosofia politica e la filosofia ermeneutica. In particolare, l’attenzione è rivolta alla teoria della giustizia elaborata da Rawls e alla teoria ermeneutica di Pareyson.
L’intenzione di Iaccarino, in realtà, muove da una riproposizione, ermeneuticamente avvertita dell’approccio al rapporto tra verità e giustizia già delineato da Tommaso d’Aquino. Cosicché la teoria ermeneutica di Pareyson non entra in conflitto con il proceduralismo rawlsiano, ma lo riassorbe tutto al suo interno, fornendogli una base teoretica dalla quale partire nell’individuazione di un percorso condiviso di giustizia. Una sfida ambiziosa, affrontata dall’autore del presente saggio con originalità e apertura di pensiero e, insieme, con sincero spirito di dialogo.
Tratto dalla rivista Asprenas n. 4/2009
(http://www.pftim.it)
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andrea buttafava il 14 marzo 2008 alle 12:00 ha scritto:
ingannato dalla presentazione del prof. coda mi sono fiodato in libreria per comperare quello che ritenevo potesse essere un testo rigoroso, innovativo, calzante nel rispondere a problematiche di bruciante attualità.
mi rammarico che cosi non sia stato pur in presenza di spunti buoni ma superficialmente affrontati.
si può migliorare.