Metafisica della soglia. Sguardo sulla filosofia di Hans Urs von Balthasar
(Idee. Filosofia e Antropologia)EAN 9788831101608
La ben conosciuta collana “Idee/Filosofia” dell’editrice Città Nuova si è arricchita di un altro interessante titolo, opera del giovane ricercatore abruzzese Gianluca Falconi (classe 1974), dedicata alla filosofia di von Balthasar (1905- 1988). È noto che il grande teologo svizzero, definito a suo tempo “l’uomo più dotto del mondo”, ha lasciato dietro di sé un’imponente costruzione concettuale, che è ben lontana dall’essere stata adeguatamente approfondita (basterebbe pensare alla trilogia costituita dall’estetica teologica – Gloria –, dalla teodrammatica e dalla teo-logica, che in italiano ammonta a ben quindici volumi), e soprattutto che la sua eredità è imprescindibile per un autentico rinnovamento del pensiero teologico e filosofico cattolico, per la vastità dell’opera, per il tipo di problemi sollevati, per le soluzioni indicate.
Perciò la fatica di Falconi, che lavora nella maggior parte dei casi con i testi originali, è da riconoscersi senza dubbio come benemerita. Il libro, corposo, ma non tale da stancare inutilmente il lettore, si articola, dopo un’introduzione, in sei capitoli. Il primo (“La sensibilità come porta di accesso alla metafisica”) sottolinea come la filosofia di Balthasar, che pure ha una caratura indiscutibilmente metafisica, abbia pure un punto di partenza ineludibile nell’esperienza sensibile, ponendosi in dialogo critico con Descartes e accogliendo contributi da Guardini e, in modo più problematico, da Goethe. Il secondo capitolo (“La costituzione estatica della soggettività”) fa i conti con la questione del soggetto in quanto intenzionato verso la verità, intesa tanto come svelamento, quanto come affidabilità. Il terzo capitolo (“Eredità”) tratta di alcuni autori, di diverse epoche, dai quali Balthasar trae temi e atteggiamenti metodologici: Platone, Aristotele, Tommaso d’Aquino, Cusano, von Ehrenfels. Il quarto capitolo (“Trascendenza immanente”) è dedicato alla lettura che Balthasar fa di Plotino, ritenuto uno snodo decisivo della filosofia occidentale, sia per i vertici metafisici raggiunti dal pensatore ellenistico, sia per la confluenza in lui di aspetti filosofici e mistici.
È evidente che Plotino impone anche una scelta a proposito del rapporto con l’Assoluto e della questione della trascendenza ed immanenza; tale questione, non elusa da Balthasar, è opportunamente messa in evidenza dall’Autore. Il quinto capitolo (“Essere e temporalità”) è volto ad elucidare le strutture dell’essere, in particolare la questione del tempo, e il ricco concetto di Gestalt (che Falconi sceglie di non tradurre, neppure con il collaudato e storico termine “forma”, risalente alla traduzione di padre Sommavilla). La Gestalt risulta essere la porta d’accesso alla trascendenza e – alla fine del libro – la traduzione più opportuna dell’accorgimento dell’analogia. È quanto si può leggere nel sesto capitolo (“Filosofia e teologia”), dedicato al valore del mito e ai rapporti tra filosofia e teologia, con la sottolineatura che Balthasar ha cercato con insistenza “un terzo regno di verità” nell’integrazione tra filosofia e teologia (forse, dopo dieci anni dall’enciclica Fides et ratio, si potrebbe parlare di “circolarità”), e con accenni alla complessa questione dell’analogia, affrontata dal teologo svizzero con una presa di posizione nel dibattito tra Barth e Przywara. Una breve conclusione dà compimento al volume.
Vi è una ricca bibliografia, che permette di considerare l’entità del lavoro compiuto. Quanto detto già consente di apprezzare l’opera del giovane ricercatore. Vorremmo aggiungere qualche rilievo critico, per incoraggiare, magari, ad un eventuale approfondimento. L’argomento è talmente vasto (e l’Autore mostra di esserne ben cosciente, fin dalle primissime pagine del suo lavoro), da poter essere ripreso e sviluppato in varie forme. Una prima osservazione, marginale se si vuole, riguarda l’apparato delle citazioni: senza minimamente voler inficiare la fatica sostenuta, ci si domanda se non valesse la pena – non foss’altro per la diffusione presso il pubblico italiano – avvalersi di più delle traduzioni circolanti delle opere di Balthasar, anche per non appesantire le note con le doppie citazioni, dell’originale tedesco e delle suddette traduzioni. Passando ad aspetti più centrali, Falconi dà – come è legittimo – una sua interpretazione del percorso di pensiero di Balthasar, e con ciò stesso una ricostruzione “sistematica” che spesso non corrisponde alla logica interna dei volumi considerati, ma costringe il lettore ad una serie di fughe in avanti e di ritorni indietro che può finire col disorientarlo. Oltretutto, talune questioni metodologiche (rapporto tra filosofia e teologia, l’analogia), che forse sarebbero state più utili all’inizio del libro, vengono invece trattate alla fine, peraltro in pagine limpidissime, tra le più riuscite in assoluto.
Il lettore si potrebbe anche domandare – come è successo a noi – perché non vi sia un accenno al saggio Von Aufgaben der katholischen Philosophie in der Zeit (1946), nel quale Balthasar teorizza la spoliatio Aegyptorum, che è uno dei motivi della sua lettura del pensiero occidentale con tutta l’ampiezza che gli si riconosce. Infine, è risaputo che leggere le opere di Balthasar suppone una familiarità non comune con le sue fonti, che non sono poche; senza pretendere inutili appesantimenti, forse non sarebbe stato fuori luogo affrontare, sia pure sinteticamente, alcune questioni relative, almeno, ai filosofi classici, come Platone, Aristotele, Plotino, e alla loro recezione nel pensiero cristiano. Questo avrebbe permesso, a nostro parere, una lettura più comprensiva dell’opera balthasariana, innestata saldamente in una tradizione più che bimillenaria, con i suoi indubbi accenti originali. Tali osservazioni nulla tolgono al merito dell’Autore, imbarcatosi coraggiosamente in un’impresa complessa quanto esaltante. Ci auguriamo di leggere ancora qualche suo contributo su questo appassionante argomento.
Tratto dalla rivista "Parola e Storia" n. 1/2009
(http://www.scienzereligiose-br.it)