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Descrizione
A inizio 2009 l'Unione degli atei e degli agnostici razionalisti italiani (UAAR) tentò di pubblicizzare su alcuni autobus questa frase: «La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno». Subito divampò la polemica fra "l'irriverenza atea" e "la nefasta influenza cattolica in Italia". In questo clima di forti contrasti nacque l'idea di accettare la provocazione e dare una risposta rivolta a tutti, credenti e non. Una risposta che segue l'invito dell'apostolo Pietro: «Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi ... Tuttavia fatelo con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza». Questo libro accoglie le ragioni di chi non crede in Dio, combattendo le false immagini che di Lui sono state date e indagando più a fondo il Suo mistero con temi ed esperienze tratti dalla Bibbia e dalla vita degli autori. Ne scaturisce una testimonianza straordinaria, affascinante e impegnativa, carica di "buone notizie" su Dio.
Saggi di Lidia Maggi, Alberto Maggi, Giovanni Varagona, Eugenio Lampacrescia, Francesco Grasselli, Vito D'Ambrosio, Lino Maggioni.
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DETTAGLI DI «Buone notizie su Dio. Oltre le false immagini»
Tipo
Libro
Titolo
Buone notizie su Dio. Oltre le false immagini
A cura di
Gabriele Giammarini
Editore
Cittadella
EAN
9788830810891
Pagine
126
Data
ottobre 2010
Peso
135 grammi
Altezza
21 cm
Larghezza
14 cm
Profondità
0,9 cm
Collana
Varia
Recensioni di riviste specialistiche su «Buone notizie su Dio. Oltre le false immagini»
Gli aa., provenienti da diverse esperienze di vita – laici, pastori, religiosi – decidono di prendere sul serio la provocazione lanciata nel 2009 da varie associazioni atee nel modo di pubblicizzare sugli autobus la non esistenza di Dio e la sua insignificanza per l’uomo. La scelta è di non contrapporsi rigidamente, ma di raccogliere con rispetto i dubbi dell’uomo contemporaneo e mettersi in dialogo. Ogni a., partendo da un brano biblico, testimonia la propria esperienza di Dio e tenta di superare le immagini convenzionali che di lui sono state date e che spesso, riduttive fino al punto d’essere false, allontanano chi è in ricerca.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2011 n. 16
(http://www.ilregno.it)
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