Lezioni di filosofia della storia
EAN 9788822257024
Nella ricorrenza del centenario della nascita di Sciacca (1908-1975) il prof. Alberto Caturelli ha ritenuto opportuno pubblicare il presente testo, pur risalendo a cinquant’anni fa. Nell’Introduzione egli ne spiega la genesi: aveva invitato nel 1957 l’amico Sciacca in Argentina a tenere tre lezioni sulla concezione della storia dalla sua cattedra all’Università di Córdoba, e sua moglie assistendo alle conferenze le stenografò, sicché, tradotte in spagnolo vennero pubblicate nel 1978. Il testo, così scrupolosamente conservato viene ora ritradotto e restituito nella sua lingua originaria, compresa l’Introduzione dello stesso Caturelli.
Le lezioni hanno i seguenti titoli: I La filosofia della storia nel suo dogmatismo; II La filosofia della storia nel suo concetto critico; III La filosofia della storia nel suo concetto cristiano. Chi conosce il pensiero di Sciacca si avvede subito che la sua visione è da cercare nella terza lezione e, per alcuni aspetti, nella seconda. Con uno sguardo sintetico e penetrante egli traccia il percorso della storia leggendola alla luce della sua “filosofia dell’integralità”: dal periodo classico fino all’illuminismo, Hegel e Marx, iscritta nel dogmatismo di una ragione immanentistica ed atea che dissolve tutto in essa , rendendo impossibile la soluzione del problema; nel suo concetto critico che assegna alla filosofia come oggetto, prima, il particolare storico (storicismo), riducendola a metodologia, e poi con Vico, rivisitando l’Agostino delle Confessioni l’universale concreto.
Da quest’ultima posizione, che supera sia la visione classica, per la quale, essendo la filosofia scienza dell’universale non può avere come oggetto la storia, sia quella moderna che si occupa del particolare cercandone una spiegazione razionale, nasce il concetto cristiano della storia. Dire che la filosofia della storia ha come oggetto l’universale concreto vuol dire che ha come protagonista l’uomo, la persona umana, in cui contenuto e forma si identificano perché verum et factum convertuntur. Ma la persona umana, principio ontologico, scopre la sua contingenza, e pertanto, deve fare i conti col tempo e con la libertà: in ultima analisi essa non si può spiegare senza il principio teologico, ossia senza Dio.
Da qui giungiamo alla sintesi che l’Autore così esprime: «Tutto ciò che abbiamo esposto significa che la storia è sì scienza nella quale è essenziale il momento dell’esistenzialità - [factum] e perciò anche quello dell’essenzialità [verum ]. Ossia nella sintesi esistenzialità – essenzialità si implica il problema della scienza storica » (p. 41). Ma è chiaro allora che essa non può offrire all’uomo la salvezza, ne è solo la condizione. E con questo Sciacca risolve le esigenze dell’umanesimo autosufficiente e dello storicismo, coniugando meravigliosamente la ragione filosofica con la fede. Solidità d’impostazione, armonia, equilibrio, visione onnidimensionale dell’uomo: sono queste le doti – rintracciabili anche in queste Lezioni – di un maestro che continua il suo magistero oltre la morte.
Tratto dalla Rivista di Scienze dell'Educazione n. 2/2008
(www.pfse-auxilium.org)
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