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Descrizione
Ogni espressione religiosa ha sempre una dinamica tra immanente e trascendente, tra umano e divino. Il rapporto con il soprannaturale si manifesta attraverso espressioni cultuali che di solito contemplano mediazioni affidate a persone che nel tempo sono state identificate con il termine sacerdos.La lezione che promana dall’orizzonte religioso e culturale del bacino mediterraneoha permesso di comprendere una certa linea che, al di là di comuni terminologie,permette di verificare come anche la rivelazione cristiana si sia avvalsa di elementi culturali tipici delle religioni pagane.
I contenuti offerti dal volume, dopo la prolusione del card. Zenon Grocholewski, si muovono dalla condivisione delle denominazioni del “sacerdote” nelle principali lingue indoeuropee (R. Bracchi). Dall’orizzonte semantico si sviluppa il linguaggio sacerdotale nel contesto giudaico-cristiano (M. Cimosa – G. Bonney). Una comprensione più piena si attua qualora si contestualizzi la riflessione attorno al tema della santità e sacralità del sacerdote in Omero (O.A. Bologna). Dall’Asia Minore alla Grecia l’attenzione si sposta sugli Eumolpidi di Eleusi (M. Marin). Se dalla Grecia l’attenzione si concentra su Roma, si scoprono ulteriori aspetti della funzione sacerdotale (C. Calvano). Dal percorso culturale in ambito pagano ci si muove successivamente a quello cristiano, evidenziando la specificità del sacerdozio cristiano nel ministero della riconciliazione presso i Padri della Chiesa, (M. Maritano), per cogliere come lo svolgimento del ministero sacerdotale richieda attenta formazione (E. dal Covolo). Il contesto culturale cristiano trova uno specchio anche in pagine particolari come quelle relative all’iconografia (P. Filacchione). Lo sviluppo del pensiero nella letteratura conduce all’evidenziazione del rapporto tra la figura del sacerdote pagano e l’inizio del cristianesimo nel Fanum Apollinis di Giovanni Pascoli (M. Pisini). La riflessione sul linguaggio cultuale odierno porta, infine, al confronto con i due termini presbyter e sacerdos considerati alla luce del Lectionarium, del Pontificale e del Missale Romanum (M. Sodi). La provocazione posta nel titolo: sacerdozio pagano “e” sacerdozio cristiano è finalizzata ad evidenziare una radicale diversità tra i due sacerdozi. Si tratta di una diversità ontologica in ragione dell’essenza del sacramento dell’Ordine; ma anche di una diversità teleologica, in quanto finalizzata al servizio del sacerdozio comune.
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DETTAGLI DI «Sacerdozio pagano e sacerdozio cristiano»
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