Dal cuore di Dio all'uomo di cuore. La devozione al Sacro Cuore di Gesù
(Spirito e vita)EAN 9788821306730
Il santuario internazionale del S. Cuore a Castro Pretorio in Roma (tempio voluto da Pio IX e costruito da san Giovanni Bosco) coglie l'occasione per un rilancio della devozione attraverso l'appuntamento di convegni annuali attorno al tema, e in prossimità della solennità. Il primo frutto di tale iniziativa è racchiuso in questo libretto di poche ma significative pagine.
Da qualunque punto di vista di muova, il lettore trova nei vari contributi analisi e prospettive diversificate, con l'orientamento alla complementarietà del discorso enunciato nel titolo; un titolo che forse può destare qualche momento di incertezza se non lo si legge nell'ottica di quanto formulato sia nella Presentazione che poi nell'Introduzione; ma tale espressione è quella che si propone ormai come titolo costante per un'annuale riflessione, e dunque nell'ottica di un autentico progetto di vita vissuta attorno al mistero del Cuore di Dio.
Questi i contributi: N.J. Hofmann, Il Dio di Israele è il nostro Dio; A. Vanhoye, "Il cuore sacerdotale di Cristo ci unisce a Dio"; G. Zevini, La rivelazione di Dio-amore: dal cuore del Figlio ai "suoi" discepoli; M. Molinar, San Francesco di Sales: un Dio dal cuore umano; L. Accattoli, Fatti di Vangelo nel mondo d'oggi. Un'Appendice con celebrazioni della Parola attorno al tema del cuore trafitto di Cristo completa l'opera.
Ogni progetto può essere valutato solo quando i termini risultano abbastanza delineati nella loro chiarezza. Per questo il primo risultato andrà riletto nell'ottica di quanto emergerà negli anni futuri. Intanto i primi passi denotano un approccio a tematiche di ordine biblico, ad un esempio di spiritualità (san Francesco di Sales) e ad una spiritualità declinata nella vita odierna.
In un'ottica più vasta sarà interessante cogliere il valore teologico di tutto ciò che è racchiuso attorno al Cuore di Cristo iniziando a recuperare le grandi ricchezze della tradizione liturgica. Non solo quella del recente passato, quanto soprattutto quella propria della liturgia odierna. Lezionario, Messale e Liturgia delle Ore racchiudono "documenti" che manifestano una ricchezza sconfinata di tematiche. Rilevare con metodo questa ricchezza è porre le basi per una rinnovata devozione al S. Cuore, e quindi evidenziare i termini di una spiritualità radicalmente biblica, strutturalmente liturgica, e vitalmente aperta all'impegno nelle più diverse scelte del quotidiano.
Se poi in tale contesto si tiene presente la pagina che viene offerta dal capitolo della pietà popolare, allora l'orizzonte si delinea in termini ancora più completi. Il confronto con il Direttorio su pietà popolare e liturgia, edito dalla Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei Sacram,enti, anche in questo ambito ha elementi preziosi che attendono diessere declinati in occasioni come quella iniziata dal progetto di cui stiamo parlando.
Per realizzare questo è necessario, comunque, partire da un progetto ad ampio respiro in cui Bibbia e Liturgia sono chiamate a dialogare intensamente se si vuol riabilitare quanto di prezioso la tradizione ci ha trasmesso. Ed è in questa ottica che è possibile far emergere sia la spiritualità propria dei carismi di Istituzioni religiose, maschili e femminili, che si rifanno al S. Cuore, sia le sfide che l'«uomo di cuore» è chiamato ad affrontare qualora si voglia confrontare - e del resto non può fare diversamente - con la sorgente che è il Cuore di Cristo, secondo il significato biblico-liturgico che l'espressione racchiude.
In un'ottica del genere l'iniziativa può essere l'occasione per recuperare una tradizione oggi leggermente in penombra, ma soprattutto il momento per rinsaldare, su basi rinnovate, una prospettiva storico-salvifica e spirituale-vitale che deve caratterizzare la vita cristiana.
M. S.
(RL 2008)
Il santuario internazionale del S. Cuore a Castro Pretorio in Roma (tempio voluto da Pio IX e costruito da san Giovanni Bosco) coglie l’occasione per un rilancio della devozione attraverso l’appuntamento di convegni annuali attorno al tema, e in prossimità della solennità. Il primo frutto di tale iniziativa è racchiuso in questo libretto di poche ma significative pagine. Da qualunque punto di vista si muova, il lettore trova nei vari contributi analisi e prospettive diversificate, con l’orientamento alla complementarità del discorso enunciato nel titolo; un titolo che forse può destare qualche momento di incertezza se non lo si legge nell’ottica di quanto formulato sia nella Presentazione che nell’Introduzione; ma tale espressione è quella che si propone ormai come titolo costante per un’annuale riflessione, e dunque nell’ottica di un autentico progetto di vita vissuto attorno al mistero del Cuore di Dio.
Questi i contributi: N.J. Hofmann, Il Dio di Israele è il nostro Dio; A. Vanhoye, Il cuore sacerdotale di Cristo ci unisce a Dio; G. Zevini, La rivelazione di Dio-amore: dal cuore del Figlio ai “suoi” discepoli; M. Molinar, San Francesco di Sales: un Dio dal cuore umano; L. Accattoli, Fatti di Vangelo nel mondo d’oggi. Un’Appendice con celebrazioni della Parola attorno al tema del cuore trafitto di Cristo completa l’opera. Ogni progetto può essere valutato solo quando i termini risultano abbastanza delineati nella loro chiarezza. Per questo il primo risultato andrà riletto nell’ottica di quanto emergerà negli anni futuri. Intanto i primi passi denotano un approccio a tematiche di ordine biblico, ad un esempio di spiritualità (san Francesco di Sales) e ad una spiritualità declinata nella vita odierna. In un’ottica più vasta sarà interessante cogliere il valore teologico di tutto ciò che è racchiuso attorno al Cuore di Cristo iniziando a recuperare le grandi ricchezze della tradizione liturgica. Non solo quella del recente passato, quanto soprattutto quella propria della liturgia odierna. Lezionario, Messale e Liturgia delle Ore racchiudono “documenti” che manifestano una ricchezza sconfinata di tematiche. Rilevare con metodo teologico e pastorale questa ricchezza è porre le basi per una rinnovata devozione al S. Cuore, e quindi evidenziare i termini di una spiritualità radicalmente biblica, strutturalmente liturgica, e vitalmente aperta all’impegno nelle più diverse scelte del quotidiano. Se poi in tale contesto si tiene presente la pagina che viene offerta dal capitolo della pietà popolare, allora l’orizzonte si delinea in termini ancora più completi. Il confronto con il Direttorio su pietà popolare e liturgia, edito dalla Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei Sacramenti, anche in questo ambito ha elementi preziosi che attendono di essere declinati in occasioni come quella iniziata dal progetto di cui stiamo parlando. Per realizzare questo è necessario, comunque, partire da un orizzonte ad ampio respiro in cui Bibbia e Liturgia sono chiamate a dialogare intensamente se si vuol riabilitare quanto di prezioso la tradizione ci ha trasmesso.
Ed è in questa ottica che è possibile far emergere sia la spiritualità propria dei carismi di Istituzioni religiose, maschili e femminili, che si rifanno al S. Cuore, sia le sfide che l’«uomo di cuore» è chiamato ad affrontare qualora si voglia confrontare – e del resto non può fare diversamente – con la sorgente che è il Cuore di Cristo, secondo il significato biblico-liturgico che l’espressione racchiude. In un’ottica del genere l’iniziativa può essere l’occasione per recuperare una tradizione oggi leggermente in penombra, ma soprattutto il momento per rinsaldare, su basi rinnovate, una prospettiva storico-salvifica e spirituale-vitale che deve caratterizzare la vita cristiana.
Tratto dalla rivista "Salesianum" 72 (2010) 2, 385-387
(http://las.unisal.it)
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