I cattolici e il bene comune. Quale formazione?

A un primo approccio, il bene comune appare sfuggente ed impalpabile. Ecco, allora, la tentazione di "cosificarlo", identificandolo frettolosamente con istituzioni o strutture comuni o servizi sociali, tutte realtà che il bene comune include, senza però esaurirsi in esse.
Il bene comune è insieme realtà interna ed esterna allo spirito umano. Unifica e raccorda dimensioni d’essere proprie delle decisioni libere, dell’azione pratica, di ciò che può essere definito "mondo fattuale" o condizioni sociali. Dice soprattutto relazione alla verità del bene umano – bene comune e questione antropologica sono strettamente interdipendenti –, quale bene che si presenta e si svela progressivamente alla coscienza di un popolo.
Il bene comune è eminentemente vita virtuosa, vita retta del popolo, nella giustizia, nell’amicizia politica e nella pace. Per conseguenza, esige l’educazione ad atteggiamenti fermi e perseveranti nell’essere responsabili di tutti, nell’includere i più poveri al banchetto della vita, nel superare una cultura che considera l’altro un semplice strumento o risorsa, nell’apprezzare il fatto che siamo tutti esseri liberi e responsabili, comunità-comunione.