La questione di Dio oggi
-Il nuovo cortile dei gentili
EAN 9788820984915
Si tratta di un nuovo percorso di ricerca nel ambito della teologia, diverso dall’impostazione della teologia razionale. Nell’ambito teologico, J. Ratzinger ha suggerito due proposte, ossia allargare gli orizzonti della razionalità e il nuovo cortile dei gentili. E l’Autore offre un cammino teologico di approfondimento su tale itinerario di fede, teologia e vita. Ecco la nuova via di ricerca secondo Leuzzi.
Anzitutto il metodo: il realismo della fede come via per indicare e definire l’oggetto di indagine. È il nucleo essenziale del primo pilastro: allargare gli orizzonti della razionalità. Poi l’oggetto: l’evento reale e storico del Battesimo colto nella sua novità ontologica di realtà storicodinamica. È il nucleo essenziale del secondo pilastro: la vita nuova. Infine l’obiettivo: l’incontro reale e storico dell’uomo con il Dio vivo e vero. È il nucleo essenziale del terzo pilastro: il cortile dei gentili. L’Autore sviluppa il suo discorso in tre capitoli. Il primo capitolo tratta del realismo della fede, come metodo della nuova ricerca teologica.
Leuzzi ribadisce che l’inadeguatezza delle proposte di teologia razionale e ragione teologica sta nel fatto che tutte e due sono antirealismo, che viene dalla contrapposizione tra Historie e Geshichte, datum e factum, natura e cultura, metafisica e storia, verità e libertà. Nel secondo capitolo, approfondisce l’oggetto della ricerca, ossia la vita nuova nel Battesimo, che per l’uomo è veramente una rinascita nella vita nuova come una nuova creazione. La teologia contemporanea fondata su tale antirealismo tende a considerare il Battesimo soltanto come un rito di sacralizzazione per entrare in quella religione che si chiama «cristianesimo». Cioè si tende a pensare che Gesù di Nazaret è stato un fondatore di religione che ha sistemato tutta la legge e le norma etico-sociali da seguire. In questo modo, il Battesimo non è altro che un processo di entrata in «quella» religione per vivere secondo quella legge e quella norma proprio per essere un uomo buono e cosi garantirsi la salvezza oltre il mondo. Però la realtà non è cosi.
Nel capitolo terzo, Leuzzi tratta in modo particolare il tema del Dio «vivo e vero» che si è potuto incontrare realmente nella storia e che costituisce l’obiettivo della ricerca teologica odierna. È interessante constatare come l’Autore abbia considerato la teologia contemporanea quale parte di una realtà «statica», proprio a causa del suo antirealismo. Nella realtà storico-statica, Dio si considera soltanto come creatore e legislatore; cioè la sua funzione sta nel garantire il fondamento ontologico della realtà naturale e dell’agire etico morale della storicità statica dell’uomo. La presenza operante del Dio «vivo e vero», invece, rimette in moto nella società storico-dinamica il «Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe», che lo stesso Gesù di Nazaret ha definito come il «Dio dei viventi» e per il quale già nel suo tempo c’erano fondati motivi per manifestare il suo disappunto per la trasformazione del tempio di Gerusalemme da luogo di preghiera per tutti i popoli in un luogo nel quale si svolgevano affari di altro genere.
Ma ancor più fondato e urgente è l’invito di Benedetto XVI perché la Chiesa diventi una «casa di preghiera per tutti i popoli» aprendo una sorta di «cortile dei gentili». La proposta di Leuzzi per un nuovo percorso teologico, basato sul pensiero ratzingeriano, è veramente interessante e auspicabile per il rinnovamento della pastorale e della missione della Chiesa.
Tratto da "Rivista Liturgica" n. 4/2012
(http://www.rivistaliturgica.it)
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