Nuovo dizionario di spiritualità
(Dizionari) [Libro rilegato]EAN 9788820974145
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DETTAGLI DI «Nuovo dizionario di spiritualità»
Tipo
Libro
Titolo
Nuovo dizionario di spiritualità
Autore
Downey Michael
A cura di
Luigi Borriello
Editore
Libreria Editrice Vaticana
EAN
9788820974145
Pagine
1048
Data
gennaio 2003
Peso
1676 grammi
Dimensioni
17.5 x 25 cm
Collana
Dizionari
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Recensioni di riviste specialistiche su «Nuovo dizionario di spiritualità»
Recensione di Alberto Fanton della rivista Studia Patavina
L’editoria teologica italiana si arricchisce di un nuovo dizionario, pubblicato per i tipi della Libreria Editrice Vaticana. È un dizionario teologico di spiritualità, che si affianca ai già noti della Città Nuova (tre volumi curati da Ermanno Ancilli e il Pontificio Istituto di Spiritualità “Teresianum”) e delle Edizioni San Paolo (curatori Stefano de Fiores e Tullo Goffi); ma rispetto a questi ultimi, concepiti e realizzati per un pubblico italiano, quello che ora presentiamo è la traduzione del The New Dictionary of Catholic Spirituality, pubblicato dalla Liturgical Press nel 1993 e curato da M. Downey, già membro del consiglio editoriale della rivista Spirituality Today dei domenicani di Chicago, rivista che ha interrotto la pubblicazione nel 1992. Alcuni numeri possono da-re un’idea delle proporzioni dell’opera: gli autori sono 160 (in buona parte membri di istituti di vita consacrata), le voci trattate circa 300. Il tutto va ovviamente rapportato al numero di pagine, sopra indicate. Da quanto si evince nel retro del frontespizio, la traduzione è stata eseguita dallo stesso curatore dell’edizione italiana. Borriello inoltre fa precedere l’intera opera da una sua presentazione (pp. 5-22) e aggiunge un’articolata e, per quanto possibile, esauriente bibliografia (pp. 30-36): vedremo che tali aggiunte cercano di risolvere almeno due evidenti lacune di questo dizionario.
Come si può osservare, il titolo italiano è mancante dell’attributo inglese “catholic”: diversamente dal mondo anglo-americano, il curatore italiano non ha avvertito la necessità di questa specificazione. La lunghezza delle voci è varia: alcune raggiungono a malapena la mezza colonna di spazio (Astinenza, Teologia Ascetica, Teologia Mistica, Rituale, Rosario, ecc.), altre si dilungano per pagine (Giustizia, Grazia, Sacramenti, Santità, ecc.). Convivono voci dottrinali e voci storiche, voci di attualità e voci difficilmente rinvenibili in altri dizionari simili di stampo europeo, come trattazione a sé stante, quali Alito-Alitare, Maternità-gravidanza, Divorzio (e nuovo matrimonio), Confronto e protesta, Omosessualità, Coscienza ecologica, Lacrime (dono delle), Disabili, Emarginati, Tecnologia, Anziani, Ospitalità, Spiritualità femminista.
Un altro elemento, che si coglie in prima lettura, è la metodologia di composizione. Balza subito agli occhi l’assenza di riferimenti bibliografici al termine delle voci e di una seppur minima bibliografia tematica a conclusione delle stesse. Nel contesto della teologia europea questo sarebbe giudicato un elemento “squalificante” per la scientificità dell’opera. È però pur vero che nelle intenzioni di Downey non vi era probabilmente questa preoccupazione: l’importante era offrire al pubblico anglosassone uno strumento agile e soprattutto accessibile a tutti, non solo agli specialisti del settore. Borriello comunque avverte questa lacuna e nella versione italiana inserisce subito dopo la sua presentazione una bibliografia generale in lingua italiana. L’altra lacuna di questo dizionario è piú di contenuto. È ad esempio non facilmente rilevabile tutta la problematica che ha coinvolto il contesto europeo circa la formazione della spiritualità come disciplina teologica agli inizi del ’900. Ne è un sintomo la voce Storia della spiritualità cristiana (cattolica), dove l’autore, presentando la spiritualità del secolo XX (pp. 958-959), non fa alcun cenno a tutto quel “bailamme”. Probabilmente anche questa lacuna si spiega come sopra, e analogamente come sopra per colmare questa lacuna Borriello dedica almeno quattro pagine della sua presentazione (pp. 10-14).
Tuttavia, il valore e l’interesse del dizionario restano intatti: la trattazione può essere considerata soddisfacente per chi desidera iniziare un approccio alla spiritualità. Un secondo elemento positivo del dizionario è che si “respira” in queste pagine una prospettiva tipicamente non europea di leggere la vita spirituale. Gli autori sono tutti di origine o di formazione teologica americana e rispecchiano pertanto la visione di un determinato contesto geografico-storico. Citiamo un solo esempio: alla voce Spiritualità contemporanea, l’autore presenta come uniche figure rappresentative del Novecento Thomas Merton e Dorothy Day (pp. 782-787)! Ci si può chiedere quale risultato potrebbe darci un dizionario di spiritualità (che – si ricordi – è sempre un magnifico strumento di sintesi) redatto in America latina, in Africa o in Asia da teologi autoctoni.
Rimane un semplice interrogativo: come mai questa casa editrice – che negli ultimi tempi ha scelto di intraprendere la via degli studi sulla mistica (cf. le collane Esperienza e fenomenologia mistica, Testi mistici, un poderoso Dizionario di Mistica), affidandosi alle competenze dello stesso Borriello – ha deciso di tradurre un dizionario per lo meno datato di dieci anni (e qui troviamo un terzo motivo della presentazione-sintesi del curatore italiano, che cerca di rispondere nelle ultime pagine agli sviluppi recenti della teologia spirituale), con un’intonazione marcatamente pragmatica?
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2005, nr. 1
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)
Come si può osservare, il titolo italiano è mancante dell’attributo inglese “catholic”: diversamente dal mondo anglo-americano, il curatore italiano non ha avvertito la necessità di questa specificazione. La lunghezza delle voci è varia: alcune raggiungono a malapena la mezza colonna di spazio (Astinenza, Teologia Ascetica, Teologia Mistica, Rituale, Rosario, ecc.), altre si dilungano per pagine (Giustizia, Grazia, Sacramenti, Santità, ecc.). Convivono voci dottrinali e voci storiche, voci di attualità e voci difficilmente rinvenibili in altri dizionari simili di stampo europeo, come trattazione a sé stante, quali Alito-Alitare, Maternità-gravidanza, Divorzio (e nuovo matrimonio), Confronto e protesta, Omosessualità, Coscienza ecologica, Lacrime (dono delle), Disabili, Emarginati, Tecnologia, Anziani, Ospitalità, Spiritualità femminista.
Un altro elemento, che si coglie in prima lettura, è la metodologia di composizione. Balza subito agli occhi l’assenza di riferimenti bibliografici al termine delle voci e di una seppur minima bibliografia tematica a conclusione delle stesse. Nel contesto della teologia europea questo sarebbe giudicato un elemento “squalificante” per la scientificità dell’opera. È però pur vero che nelle intenzioni di Downey non vi era probabilmente questa preoccupazione: l’importante era offrire al pubblico anglosassone uno strumento agile e soprattutto accessibile a tutti, non solo agli specialisti del settore. Borriello comunque avverte questa lacuna e nella versione italiana inserisce subito dopo la sua presentazione una bibliografia generale in lingua italiana. L’altra lacuna di questo dizionario è piú di contenuto. È ad esempio non facilmente rilevabile tutta la problematica che ha coinvolto il contesto europeo circa la formazione della spiritualità come disciplina teologica agli inizi del ’900. Ne è un sintomo la voce Storia della spiritualità cristiana (cattolica), dove l’autore, presentando la spiritualità del secolo XX (pp. 958-959), non fa alcun cenno a tutto quel “bailamme”. Probabilmente anche questa lacuna si spiega come sopra, e analogamente come sopra per colmare questa lacuna Borriello dedica almeno quattro pagine della sua presentazione (pp. 10-14).
Tuttavia, il valore e l’interesse del dizionario restano intatti: la trattazione può essere considerata soddisfacente per chi desidera iniziare un approccio alla spiritualità. Un secondo elemento positivo del dizionario è che si “respira” in queste pagine una prospettiva tipicamente non europea di leggere la vita spirituale. Gli autori sono tutti di origine o di formazione teologica americana e rispecchiano pertanto la visione di un determinato contesto geografico-storico. Citiamo un solo esempio: alla voce Spiritualità contemporanea, l’autore presenta come uniche figure rappresentative del Novecento Thomas Merton e Dorothy Day (pp. 782-787)! Ci si può chiedere quale risultato potrebbe darci un dizionario di spiritualità (che – si ricordi – è sempre un magnifico strumento di sintesi) redatto in America latina, in Africa o in Asia da teologi autoctoni.
Rimane un semplice interrogativo: come mai questa casa editrice – che negli ultimi tempi ha scelto di intraprendere la via degli studi sulla mistica (cf. le collane Esperienza e fenomenologia mistica, Testi mistici, un poderoso Dizionario di Mistica), affidandosi alle competenze dello stesso Borriello – ha deciso di tradurre un dizionario per lo meno datato di dieci anni (e qui troviamo un terzo motivo della presentazione-sintesi del curatore italiano, che cerca di rispondere nelle ultime pagine agli sviluppi recenti della teologia spirituale), con un’intonazione marcatamente pragmatica?
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2005, nr. 1
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)
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