Il Cossovo, la regione della Jugoslavia prossima al confine con l'Albania, conobbe nei secoli centrali del medioevo uno sviluppo artistico eccezionale, al quale contribuirono tanto influssi provenienti da Bisanzio quanto, dalla costa adriatica, l'influenza dell'Italia. Originale luogo d'incontro di due mondi durante la fioritura del regno serbo che ebbe qui il suo centro nel XIV secolo, vide sorgere architetture imperiali, che artisti di prim'ordine affrescarono con grande perizia, secondo i canoni di una classicità che l'Occidente avrebbe riscoperto oltre un secolo dopo. Il v. dedica particolare spazio ai maggiori monumenti, esaminando di ognuno di essi l'architettura, la scultura e la decorazione, la pittura; di ognuno sono stati rilevati pianta, sezione, alzati, capitelli e altri elementi decorativi. Tavole disegnate completano la documentazione fotografica, frutto di una campagna apposita, arricchendo la forza interpretativa del libro. Nel cuore della Serbia medievale l'Oriente e l'Occidente si intrecciano: architetture romanico-gotiche elevano pareti affrescate con il più puro classicismo di Bisanzio; cornici gotiche rinchiudono superfici di decorazione bizantina; ornamenti bizantini vengono dapprima disegnati ma poi scolpiti come in Occidente. E' una traiettoria artistica originale, bruscamente interrotta dalla conquista turca nel XV secolo. Questi monumenti e affreschi sono praticamente assenti dalle storie dell'arte e dell'architettura medievali. E' un'ignoranza grave—ripetuta anche nella mostra sull'arte bizantina attualmente in corso al Metropolitan di New York—che la pubblicazione di questo volume inizia a colmare.
GOJKO SUBOTIC, nato in Bosnia, si è laureato all'Università di Belgrado, dove è direttore dell'Istituto di Storia dell'Arte della Facoltà di Filosofia. E' membro dell'Accademia serba delle Scienze e delle Arti e, da quest'anno, direttore della Galleria dell'Accademia. Si occupa dell'arte bizantina e serba nel medioevo ed ha pubblicato numerosi volumi e studi su questo tema.