Questo volume, frutto della collaborazione di alcuni fra i più noti studiosi di storia del diritto, pone nella giusta evidenza l’impegno profuso dagli avvocati italiani a sostegno dell’Unità del paese. L’attenta illustrazione, per ogni parte d’Italia, di figure di avvocati che – accanto all’attività forense – hanno contribuito alla formazione del nostro Stato unitario consente di apprezzare il ruolo non secondario svolto in proposito da singoli avvocati, ma anche dal gruppo professionale nel suo complesso. Sia nelle vicende anteriori all’Unità che in quelle successive, numerosi avvocati hanno messo a disposizione le loro conoscenze specifiche prima per la progressiva diffusione e poi per la realizzazione di quegli ideali «nazionali» su cui si è basato il nuovo Stato italiano. Il libro consente di riesaminare l’impegno «civile» e l’attività politica e professionale e di percepirne la confluenza nella nuova élite dirigente «nazionale». Accanto a personalità famose come Rattazzi, Crispi o Pasquale Stanislao Mancini se ne trovano numerose altre meno note: tutte comunque significative dell’apporto rilevante dato dai singoli avvocati – senza dubbio differenziato per ideali ed azione concreta – agli anni cruciali della nostra Unità nazionale.
Stefano Borsacchi, membro del Consiglio Nazionale Forense, è coordinatore della Commissione per la Storia dell’avvocatura. Assieme a Guido Alpa e Roberto Russo ha curato l’edizione degli «Atti del primo Congresso nazionale giuridico forense del secondo dopoguerra (settembre-novembre 1947)» (Il Mulino, 2008).
Gian Savino Pene Vidari, professore di Storia del diritto medievale e moderno nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Torino, è direttore della «Rivista di storia del diritto italiano». Tra le sue pubblicazioni più recenti: «Verso l’Unità italiana» (Giappichelli, 2010), «Elementi di storia del diritto. L’età contemporanea» (Giappichelli, 2010) e «Storia del diritto. Età medievale e moderna» (Giappichelli, 2011).