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Descrizione
Prima Repubblica, Seconda Repubblica, crisi del bipolarismo: il sistema politico italiano sembra alla continua ricerca di una stabilità inafferrabile quanto un miraggio. Ma come reagiscono i cittadini alle trasformazioni della politica? Continuano a essere guidati da identità religiose o di classe? Giudicano l'operato dei partiti o sono sedotti dall'immagine dei leader? Domande a cui questo libro di Itanes (Italian National Election Studies) risponde studiando il mutamento delle scelte elettorali dallo spartiacque del '68 ai nostri giorni. Le decisioni di voto nelle elezioni più recenti, 2006 e 2008, vengono confrontate con quelle precedenti, in modo da far emergere i fattori che sono venuti meno e quelli che oggi contano di più. Un esame sistematico che consente di ampliare e approfondire, ma anche rettificare, le rappresentazioni del rapporto tra gli italiani e la politica che circolano nel dibattito pubblico.
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DETTAGLI DI «Votare in Italia: 1968-2008. Dall'appartenenza alla scelta»
Tipo
Libro
Titolo
Votare in Italia: 1968-2008. Dall'appartenenza alla scelta
A cura di
Bellucci P., Segatti P.
Editore
Il Mulino
EAN
9788815146540
Pagine
438
Collana
Studi e ricerche
Recensioni di riviste specialistiche su «Votare in Italia: 1968-2008. Dall'appartenenza alla scelta»
Sulla scorta delle 6 inchieste realizzate dall’Italian National Election Studies – l’organismo interuniversitario sorto nel 2007 che raccoglie dati elettorali e segue l’evolversi del sistema politico italiano dal 1992 in poi – tra il 1990 e il 2008, unitamente a precedenti inchieste su campioni rappresentativi degli elettori italiani, il vol. rilegge il comportamento politico degli italiani degli ultimi 40 anni. Nelle 3 parti del vol. si analizzano così sia i fattori di lungo periodo (identificazione con i partiti, collocazione sociale dell’elettore, il suo sistema di valori) sia di breve (valutazione sul governo in carica, immagine del leader di partito, impatto delle campagne elettorali). In definitiva si può affermare che «l’identificazione partitica (…) si basa ora sul partito, sui programmi e sui comportamenti (e sui leader) piuttosto che su classe sociale, pratica religiosa, associazionismo» degli elettori.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2011 n. 22
(http://www.ilregno.it)