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Descrizione
Tre giorni, tre punti di svolta in cui simbolicamente si compendia la storia politica italiana del Novecento: il 28 ottobre 1922 con la marcia su Roma, il 18 aprile 1948 con la vittoria della Democrazia cristiana sul Fronte delle sinistre; il 27 marzo 1994 con la sorprendente vittoria elettorale di Silvio Berlusconi e della sua inedita alleanza col Msi e la Lega. Con l'intelligenza tagliente che gli è propria, Galli della Loggia rilegge questi tre momenti individuando il perché di quelle svolte, e redistribuendo volta per volta in maniera non scontata meriti e responsabilità. Così per l'avvento del fascismo, in cui Galli riconosce anche il peso determinante della politica miope e fallimentare della sinistra; così per la vittoria del 1948, che segna la fine della transizione postbellica alla democrazia, con l'emersione maggioritaria di una parte di paese stanco di troppa storia e troppa politica; così infine per la vittoria di Berlusconi, che nell'agonia della Prima Repubblica trae profitto dalle aporie di una transizione affidata alla via giudiziaria di Mani pulite per diventare, pur con tutte le anomalie della sua personale posizione e anzi grazie a quelle, colui che sblocca il sistema politico italiano realizzando il bipolarismo.
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luka il 2 giugno 2010 alle 23:52 ha scritto:
... il tre sarà anche il numero perfetto per eccellenza, ma io ai 3gg del libro avrei aggiunto quello del Referendum ‘Monarchia o Repubblica?’ del 1946. Non foss’altro perché in quell’occasione – Horribile Dictu, davvero – le donne italiane, le nostre nonne quindi e le nostre mamme, usufruivano del diritto al voto per la prima volta!
Quel voto ci ha liberato dalla Monarchia e da tutto il suo apparato … anche se i nostri politici cosiddetti e 'partisan' hanno tutto abbondantemente ‘recuperato’ con abusi e privilegi e sprechi a non finire, auto blu superflue all’80%, assessorati inutili, le Province …e peggio ancora ! Non voglio perdermi nel mare magnum di caste clan cosche cricche… (bipartisan: questo è il nostro problema primario!) però quel Referendum l’avrei voluto ricordare!..